Wall Street ha reagito positivamente alle minute della riunione della Federal Reserve di luglio chiudendo in territorio positivo recuperando le perdite della mattinata, anche se l’unica novità emersa è che il comitato è diviso sulla tempistica di un rialzo dei tassi.
Alcuni membri nel comitato hanno ritenuto giustificato un altro passo verso la normalizzazione della politica monetaria anche a fronte della tenuta dei mercati finanziari dopo il risultato negativo del referendum inglese, mentre altri hanno sottolineato che è preferibile attendere dati che confermino la risalita dell’inflazione verso l’obiettivo del 2%, anche se l’economia è vicina alla piena occupazione. Le due posizioni sono evidenti anche nelle dichiarazioni in direzione opposta di due membri del Fomc, Dudley e Bullard degli ultimi due giorni.
Prosegue pertanto l’incertezza sulla politica monetaria americana, che rimane dipendente dai dati futuri, e gli ultimi dati sono stati positivi sul fronte dell’occupazione, ma negativi su quello della domanda dei consumatori e dell’inflazione. Lo scenario più probabile per i prossimi mesi è quindi quello di movimenti laterali senza trend dei mercati azionari, che difficilmente riusciranno a salire ancora perdurando questa incertezza.
Il mercato obbligazionario USA non ha reagito all’annuncio e il rendimento del decennale è rimasto fermo all’1,55%, mentre è il dollaro che ha perso terreno, spingendo al rialzo l’oro e il petrolio, oggi a 47 dollari al barile. Il dollaro/yen tratta questa mattina a quota 100, indebolito anche dal dato sul surplus commerciale giapponese superiore alle attese: il vero supporto è situato a quota 99 e sotto questo livello il dollaro scenderebbe sino a quota 96. Il dollaro/yen è considerato un buon indicatore dell’avversione al rischio e una sua discesa indebolirebbe i mercati azionari. Anche il rialzo dell’euro sopra quota 1,130 non è un buon segnale per gli azionari europei.
Oggi avremo solo dati macro europei: sono appena uscite le vendite al dettaglio inglesi di luglio a +5,9% Y/Y, molto più robuste del previsto, con conseguente rally della sterlina a 1,315, e alle 11:00 escono quelli dell’inflazione dell’area euro. Il tasso di crescita tendenziale dovrebbe rimane fermo a +0,2%.