I mercati azionari aprono la settimana con sensibili ribassi seguendo la chiusura negativa di Wall Street di venerdì. Le perdite sono state superiori al punto percentuale in Asia e sono sinora superiori per i mercati europei, indeboliti non solo dai titoli energetici, ma anche dai finanziari, con Deutsche Bank il peggior titolo europeo del setto re a -6%.
La ridiscesa del prezzo del petrolio spiega in parte la correzione dei mercati, visto che ha perso due dollari dal massimo a 46,60 toccato venerdì sulla percezione che non sarà raggiunto alcun accordo alla riunione dei paesi OPEC ad Algeri dei prossimi giorni. In parte la maggiore avversione al rischio è legata all’inizio della campagna presidenziale americana con il primo scontro televisivo tra i due candidati questa sera alle 21:00.
Si riduce invece la correlazione tra azioni e obbligazioni, con i Treasurys che si muovono al rialzo riducendo marginalmente il rendimento del decennale all’1,60%.
Modesta invece in questa fase l’attenzione ai dati macro: questa mattina è uscito un indice IFO della congiuntura tedesca molto migliore del previsto a 109,5 contro 106,20 atteso, ma la reazione dei mercati è stata pressoché nulla. Nel pomeriggio avremo le vendite di nuove case negli Stati Uniti e le aspettative sono per una contrazione dell’8,5%.
Nonostante la flessione odierna i mercati rimangono impostati al rialzo (a parte quello italiano), anche se stanno testando nuovamente i supporti, che per il Dax è situato a 10473. Una ridiscesa sotto questo livello riproporrebbe i minimi della scorsa settimana.