18/10/2016

Attenzione al CPI USA delle 14:30

Wall Street ha chiuso a -0,3%, ma i mercati asiatici guadagnano un punto percentuale circa grazie al recupero del petrolio sopra quota 50 dollari al barile e grazie al rimbalzo del settore finanziario: i risultati di ieri di Bank of  America sono stati migliori del previsto come del resto quelli dei principali bancari USA la scorsa settimana.

Positivo poi per i mercati il rally del 20% di Netflix, che ha annunciato un aumento di 3,2 milioni di nuovi clienti fuori dagli Stati Uniti, il 50% in più di quanto previsto dagli analisti, oltre a 370 mila nel mercato domestico.

Si è invece arrestato per il momento il recupero dei rendimenti americani, con il decennale che apre questa mattina a 1,77% (grafico in alto a destra).  Il trend è chiaramente orientato verso un rialzo dei rendimenti dopo aver superato la barriera di 1,75% e il prossimo target è situato a 1,90%.  Attenzione oggi al dato delle 14:30 sull’inflazione di settembre negli USA: è atteso un aumento mensile dell’indice dello 0,3% che porterebbe la crescita tendenziale da 1,1% a 1,5% rafforzando le aspettative di un rialzo dei tassi in dicembre.  Il tendenziale “core” dovrebbe rimanere fermo a 2,3%.  Alle 10:30 avremo anche l’inflazione in Gran Bretagna, e il tendenziale dovrebbe salire allo 0,9% da 0,6% di agosto.

L’impressione è che le pressioni inflazionistiche stiano andando nella direzione voluta dalle banche centrali e che siamo più vicini a un’inversione delle politiche monetarie. Nonostante le buone trimestrali c’è  quindi il rischio che il rialzo dei rendimenti obbligazionari abbia un impatto negativo anche sul mercato azionario, essendo le valutazione molto elevate in termini di P/E.

Tecnicamente i mercati sono in una fase laterale, ma il rischio maggiore è per una correzione più ampia di quella vista nelle ultime settimane: come si può notare dal grafico sotto riportato dell’indice S&P 500 venerdì il primo supporto a 2120 ha tenuto, ma è da attendersi una discesa sotto questo livello e un ritorno nella trading range 2020-2120 che ha prevalso nel corso del secondo trimestre dell’anno.

 

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