I mercati azionari asiatici hanno iniziato la settimana con perdite intorno al punto percentuale nonostante la chiusura positiva di Wall Street di venerdì, con Tokyo che ha guidato il ribasso seguendo al discesa del dollaro/yen sino a quota 114. Gli investitori appaiono più cauti e avversi al rischio avvicinandosi il discorso di inaugurazione di venerdì della presidenza Trump, e non è d’aiuto la nuova discesa della sterlina a quota 1,20 dollari in attesa dell’intervento di domani di Theresa May, che potrebbe annunciare una uscita radicale dall’Unione Europea (e non parziale).
Stabili i rendimenti dei decennali americani a 2,40% e il petrolio intorno ai 52 dollari al barile.
Oggi tutti i mercati americani saranno chiusi per il Martin Luther King Day, ma il future sull’indice S&P 500 tratta sotto la chiusura di venerdì dello 0,30%.
I mercati europei aprono la settimana in ribasso dello 0,50% circa con perdite superiori al punto percentuale per il mercato italiano.
La giornata odierna è caratterizzata dall’assenza di dati macro se non quello della bilancia commerciale dell’area euro di novembre, che dovrebbe mostrare un surplus intorno ai venti miliardi di euro come il mese precedente. Domani avremo invece l’inflazione inglese di dicembre e l’indice tedesco ZEW della congiuntura di gennaio.
Tecnicamente i mercati europei rimangono orientati al rialzo e si mantengono sopra ai supporti (11400 per il Dax). L’indice FTSE Mib deve rimanere sopra al minimo della scorsa settimana intorno a 19100 per non peggiorare il trend di medio termine (grafico in basso).
