Prosegue la fase di correzione dei mercati azionari, al momento limitata ai mercati asiatici ed europei, ed Tokyo ha chiuso in ribasso di un punto e mezzo percentuale seguendo la discesa del dollaro/yen a 113,50, ma i mercati cinesi stanno chiudendo in marginale rialzo. Quelli europei dovrebbero aprire un po’ più deboli.
I due fattori che stanno spingendo gli investitori ad una maggiore prudenza sono legati all’insediamento di Donald Trump di venerdì e il discorso odierno di Theresa May, che dovrebbe annunciare un’uscita radicale della Gran Bretagna dall’Unione Europea, in alternativa a una uscita solo parziale rimanendo all’interno dell’area di libero scambio. Sterlina vicino ai minimi a 1,2120 contro il dollaro.
Dopo un rialzo dell’8% di Wall Street a seguito dell’elezione di Trump, spiegabile con l’aspettativa di un cambiamento di politica fiscale in direzione più espansiva, i mercati iniziano a temere di essersi spinto un po’ troppo oltre il dovuto e dovrebbero prevalere le prese di beneficio, che al momento sono state molto modeste.
I mercati europei rimangono sopra i primi supporti (11400 per il Dax, grafico in alto a destra, e 19100 per l’indice Mib), ma una correzione più ampia del mercato americano metterebbe a rischio il trend positivo dei mercati europei.
Dopo la chiusura di ieri dei mercati americani oggi dovrebbe riprendere la stagione delle trimestrali con Morgan Stanley e UnitedHealth Group, mentre domani usciranno le trimestrali di Goldman Sachs e Citigroup.
Non avremo invece dati macro americani, e in mattinata usciranno solo quelli dell’inflazione inglese di dicembre, attesa in rialzo all’1,4% e alle 11:00 l’indice tedesco ZEW, che è un survey tra gli investitori tedeschi.