23/02/2017

Poche novità dalla Federal Reserve

Wall Street ha chiuso la giornata con una perdita marginale (il Dow Jones è però salito) e i mercati asiatici stanno chiudendo con perdite intorno allo 0,4%, più ridotte le per Tokyo che è sui livelli del giorno precedente.

Ieri alle 20:00 sono state rilasciate le minute dell’ultima riunione della Federal Reserve, e nonostante il messaggio principale fosse che la banca centrale ritiene appropriato alzare i tassi nel breve termine (“fairly soon”) il dollaro ha perso terreno e il mercato obbligazionario ha reagito positivamente: il rendimento del Treasury decennale apre questa mattina in Europa a 2,41%, qualche basis sotto il livello di ieri.

Evidentemente gli investitori hanno dato peso all’affermazione contenuta nel comunicato del Fomc che la banca centrale americana è molto incerta sul programma economico della nuova amministrazione e che pertanto le decisioni di politica monetaria dovranno tenere i considerazione la direzione della politica fiscale, al momento ignota.   In altre parole la banca centrale ha mostrato di essere pronta a un rialzo dei tassi, ma con grande cautela, e forse solo dopo aver conosciuto i dettagli della politica economica trumpiana.  Inoltre secondo il comunicato il membri del Fomc non vedono grandi rischi inflazionistici e ritengono di aver ampi margini di risposta in questo caso.

La giornata odierna è povera di dati macro a parte quelli settimanali  delle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, ma sono appena usciti quelli della crescita del PIL tedesco del quarto trimestre, che è però una revisione della prima stima.  La crescita sul trimestre precedente è stata confermata allo 0,4%, +1,7% annualizzata, una notevole accelerazione rispetto allo 0,5% annualizzato del terzo trimestre.  La crescita sullo stesso trimestre del 2015 è stata pari all’1,7% destagionalizzata.

La buona crescita dell’economia tedesca ha portato il surplus di bilancio per il 2016 allo 0,8% del PIL, il più alto dal 1991.

Il mercato tedesco prosegue nel suo rialzo verso il massimo del 2015, mentre quello italiano rimane debole (grafico in basso), incapace di seguire il notevole rally di Wall Street (grafico in alto a destra).

 

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