La settimana si sta chiudendo con una marginale correzione dei mercati azionari: Tokyo ha perso mezzo punto percentuale e anche gli altri mercati hanno perso terreno, indebolito dal settore dei materiali, che hanno risentito negativamente dalla discesa del prezzo del rame e di altre commodities. Corregge marginalmente anche il petrolio a 54 dollari al barile.
Ieri Wall Street ha chiuso poco mossa nonostante la flessione del settore della distribuzione dopo che Trump ha parlato a favore di una tassa all’importazione che i repubblicani stanno introducendo in Congresso. Debole anche il settore delle costruzioni dopo che in nuovo ministro dell’Economia Mnuchin ha dichiarato che l’impatto delle nuove politiche dell’amministrazione Trump difficilmente avranno un impatto nel 2017.
Prosegue la ridiscesa dei rendimenti dei Treasurys a lungo termine, questa mattina a 2,37%, dopo che le minute della riunione della Federal Reserve di mercoledì non hanno chiarito la tempistica del prossimo rialzo dei tassi e al contrario hanno lasciato il dubbio che i membri del Fomc non abbiano una grande fretta di agire prima di avere qualche elemento sulle future politiche fiscali della nuova amministrazione.
Donald Trump parlerà al Congresso martedì e probabilmente annuncerà qualche dettaglio dell’atteso piano di riduzione delle imposte.
La reazione dei Treasurys e del dollaro sembrano indicare che gli investitori stanno iniziando a dubitare che saranno annunciati provvedimenti epocali: l’euro si sta riavvicinando a quota 1,060 e il dollaro è sui minimi degli ultimi mesi contro le commodity currencies come il dollaro australiano.
La giornata odierna è particolarmente povera di dati. Nel primo pomeriggio uscirà l’inflazione canadese e le vendite di nuove case, due serie statistiche che difficilmente muovono i mercati.