23/03/2017

Bollettino mensile della BCE ottimista sulla crescita dell'area

Il bollettino economico della Bce di marzo uscito oggi  conferma il miglioramento delle stime anticipato da Mario Draghi nella conferenza stampa di giovedì scorso. La ripresa economica dell’Eurozona  si consolida in modo continuo, le stime previste sul Pil sono state riviste al rialzo con la crescita reale nel 2017 all’1,8 per cento, nel 2018 all’1,7 per cento e all’1,6 per cento nel 2019. La dinamica dei prezzi è migliorata ma non a sufficienza per giustificare una politica sui tassi diversa. Nell’ottimismo generale però vengono sottolineati due fattori che generano incertezza; il primo è il fenomeno Trump e le sue politiche protezionistiche, il secondo invece il futuro sulle contrattazioni tra UK e Europa sul trattato della Brexit.

I prezzi sono stati un argomento che ha fatto discutere in particolare  i consumatori tedeschi; non piace la politica espansiva della Bce con la conseguente crescita dell’inflazione. La fiducia dei consumatori tedeschi è calata, secondo le stime, a causa dei timori nei confronti del potere d’acquisto. Il bollettino però sottolinea l’effettivo rialzo dell’inflazione ma lo giustifica con l’aumento delle componenti energetica ed alimentare.

Il bollettino riporta un interessante studio secondo cui  il debito italiano risulta il più venduto da investitori esteri nel 2016 (circa il 4,1% del Pil). Questo trend è condiviso da tutti i paesi dell’Eurozona ed è dovuto alla differenza di rendimento con gli altri paesi del mondo. Gli asset in euro, infatti, rendono meno rispetto agli altri e quindi l’investitore se ne disfa. Inoltre, deve essere tenuta in debita considerazione l’avversione al rischio che secondo la Bce ha avuto un effetto importante a causa della Brexit.

L’italia risulta la nazione che ha subito la vendita più alta da parte d’investitori non domestici dopo Germania (3,1%) e Spagna(1,8%).  Si spiega alla luce di ciò l’approfondimento nel Bollettino sulla situazione italiana in cui il gap del rapporto debito/Pil  voluto dalla Commissione Europea e quello effettivo italiano è giudicato eccessivamente ampio (rispettivamente 60% e 133%). Le politiche adottate dallo stato italiano sono quindi ritenute insufficienti per diminuire i rischi per la sostenibilità del debito. 

Il testo integrale del Bollettino di marzo lo trovate qui:

https://www.ecb.europa.eu/pub/economic-bulletin/html/index.en.html

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