Wall Street ha chiuso su un nuovo massimo storico, 2402 per l’indice S&P 500 (grafico in basso) e non mostra segni di indebolimento del trend rialzista. I dati macro deboli di venerdì non hanno avuto alcun impatto sui mercati, se non una leggera flessione dei rendimenti dei Treasurys e del dollaro: l’euro apre la giornata sopra quota 1,100 e sta tentando di superare il massimo fatto segnare sul risultato delle elezioni francesi. Anche il risultato negativo di ieri dell’Empire Manufacturing calcolato dalla Federal Reserve di New York non ha indebolito il mercato azionario, trainato al rialzo soprattutto dai titoli energetici.
Il petrolio è tornato sopra quota 49 dollari al barile sulla notizia che Russia e Arabia Saudita non aumenteranno la produzione prima del 2018 sostenendo anche le commodity currencies, dollaro canadese e australiano soprattutto.
I mercati asiatici hanno invece chiuso poco mossi, con un rialzo dello 0,25% per Tokyo e una ribasso marginale dei mercati cinesi.
Non sta avendo un impatto sui mercati neanche le notizie provenienti da Washington sulle rivelazioni di Trump ad esponenti del governo russo come scritto oggi dal Washington Post.
La giornata odierna è particolarmente densa di dati macro: in mattinata avremo l’inflazione britannica di aprile e si attende un rialzo del tasso tendenziale al 2,6% dal 2,3% di marco, seguita dal survey ZEW sulla congiuntura tedesca di maggio e dal dato della crescita del PIL dell’area euro per il primo trimestre.
Nel pomeriggio usciranno poi i dati americani delle nuove costruzioni e della produzione industriale di aprile.
