22/05/2017

Da considerare il potenziale della Small Caps svizzere

La scorsa settimana abbiamo incontrato Eleanor Taylor Jolidon, gestore del fondo UBAM Swiss Small& Midcap Equity.

L’investimento in titoli svizzeri a bassa capitalizzazione è poco considerato dagli investitori, che solitamente quando investono sul mercato svizzero considerano solo i tre giganti Nestlè, Roche e Novartis, e il punto di Eleonor Taylor è che invece le small caps svizzere offrano notevoli opportunità.

Innanzitutto la performance delle small caps, sintetizzata dall’indice SPI Extra negli anni 2000 è stata notevolmente superiore  a quella delle large caps (grafico in basso). Nel periodo iniziato nel 2011 le large caps sono salite maggiormente, 72% in cinque anni contro il 40% della small caps, ma da metà 2015 i titoli minori hanno azzerato il gap della performance.

L’indice SMI Extra è ben diversificato in quanto esclude i tre giganti sopra menzionati: il settore industriale è meglio rappresentato in quanto il peso notevole di Roche e Novartis determina una concentrazione del 39% sul settore Salute per l’indice SMI dei primi 20 titoli del mercato elvetico.  I primi tre titoli hanno un peso del 61% sull’indice, ma solo del 14% nell’indice delle smal caps (tabella in basso).

Le principali aziende svizzera a maggiore capitalizzazione sono note per essere leader nel loro settore, ma anche quelle più piccole tendono ad essere leader nei loro settori, spesso settori di nicchia, ma con notevole potenziale.  Inoltre sono tutte aziende internazionali che non dipendono dal mercato domestico.

 

Secondo Eleonor Taylor, sono numerose le aziende leader nel loro settore, da Sonova (apparecchi per l’udito) a Logitech (computer periferiche): nella tabella in basso sono riportate alcune di queste.

Un aspetto interessante delle small caps è che presentano una struttura patrimoniale molto più solida dei titoli maggiori, in quanto utilizzano una leva finanziaria molto modesta (grafico a destra).

Sono numerose le aziende con una posizione finanziaria netta positiva tra quella a minore capitalizzazione.

Eleonor ha anche sottolineato un aspetto negativo del mercato svizzero in generale, che è il prelievo fiscale del 35% sui dividendi pagati dalle aziende, ma ha anche fatto notare che recentemente le aziende stanno spostando la remunerazione degli azionisti dai dividendi al riacquisto di azioni: il capital gain per i fondi non è tassato alla fonte come i dividendi.

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