L’indice SP500 ha chiuso ieri su un nuovo massimo storico a 2496 (grafico a destra) e anche il Nasdaq 100 ha chiuso su un nuovo massimo a 5995 nonostante una chiusura in ribasso della Apple, che ha avuto un andamento piuttosto volatile nel corso della giornata del lancio del nuovo iPhone (grafico in basso).
Contrastati invece i mercati asiatici, con Hong Kong in leggero ribasso, ma Tokyo che guadagna lo 0,45% seguendo il rialzo del dollaro/yen sopra quota 110. Il dollaro ha guadagnato terreno contro la vauta giapponese, ma non contro l’euro, che si è riavvicinato quasta mattina alla soglia di 1,200.
Stabile il petrolio WTI a 48,20 dollari al barile e l’oro a 1334 dollari all’oncia, mentre sono saliti leggermente i rendimenti dei Treasurys decennali a 2,16% reagendo negativamente al rialzo del mercato azionario.
Il rally di Wall Street verso nuovi massimi non è stato sostenuto dai fondamentali, ma semplicemente dall’assenza di notizie negative provenienti dalla Corea del Nord e dai danni degli uragani negli Stati Uniti. I dati macro significativi usciranno solo domani e venerdì, con una particolare attenzione a quelli dell’inflazione americana e alle vendite al dettaglio di agosto.
L’unico dato macro di ieri è stato quello dell’inflazione del Regno Unito per agosto, ed è stato più elevato del previsto, con il tasso di crescita tendenziale che è salito da 2,6% a 2,9% e quello “core” al 2,7%.
Oggi avremo solo i dati della produzione industriale dell’area euro, un dato che raramente muove i mercati, e quindi i prezzi alla produzione americani di agosto. Alle 16:30 usciranno poi i dati settimanali delle scorte americane di petrolio, che solitamente hanno un impatto notevole sui prezzi del greggio.