Il nuovo lancio di un missile sopra il Giappone da parte della Corea del Nord non ha avuto alcun impatto sui mercati finanziari: solo l’oro ha guadagnato qualche punto per poi tornare sulla chiusura di ieri e nemmeno il dollaro/yen ha reagito e rimane questa mattina fermo a 110,50.
Perdono marginalmente terreno le borse asiatiche, ma si adeguano semplicemente alla chiusura in leggero ribasso di Wall Street di ieri sera.
L’attenzione degli investitori era ieri puntata sul dato dell’inflazione americana di agosto e anche in questo caso l’impatto è stato modesto: il tasso di crescita dell’indice “core” è rimasto fermo a 1,68%, mentre l’indice globale è salito a 1,90% a causa dell’atteso rialzo dei prezzi dei carburanti a seguito dell’uragano Harvey di agosto.
La reazione immediata del mercato obbligazionario è stata al ribasso e quella del dollaro al rialzo, ma già in chiusura di giornata entrambi i mercati erano tornati al punto di partenza. Il dato si può infatti leggere diversamente a seconda che si guardi l’indice “core” o quello globale, e la banca centrale guarda maggiormente al primo, che appunto è rimasto fermo.
Oggi è la volta delle vendite al dettaglio americane di agosto e le previsioni sono per un incremento limitato allo 0,1% della variazione mensile dopo il +0,6% di luglio: si attende una frenata delle vendite di auto ed escludendo questo settore l’incremento dovrebbe essere dello 0,3%.
Alle 15:15 uscirà poi il dato della produzione industriale USA di agosto e alle 16:00 quello della fiducia dei consumatori calcolato dall’Università del Michigan.