I mercati azionari aprono la settimana positivamente, con quelli asiatici che guadagnano circa mezzo punto percentuale grazie alla chiusura positiva di Wall Street di venerdì scorso: l’indice SP500 ha chiuso a 26515,5, nuovo record storico, con un rialzo dello 0,55% (grafico a destra). Meno brillante l’indice Russell 2000 delle small caps, che guadagna lo 0,10% finendo sui minimi della giornata (grafico in basso).
Gli indici americani stanno dando l’impressione di essere in una fase di completamento di un massimo di medio termine, anche se è necessaria la rottura al ribasso del minimo di metà novembre per avere una conferma di questo scenario.
Venerdì l’attenzione era puntata sul dato americano della disoccupazione di novembre, e se da un lato il numero di nuovi occupati è stato migliore del previsto a 2278 mila unità, dall’altro continua a deludere la crescita dei salari medi, pari allo 0,2% in novembre contro il -0,1% di ottobre.
Rimane fermo il mercato obbligazionario americano con il rendimento del decennale che apre questa mattina al 2,38%, mentre il petrolio apre sopra ai 57 dollari al barile nonostante la notizia dell’aumento dei pozzi americani in attività.
Da segnalare i debutto di Bitcoin sul mercato dei futures a 18 mila dollari, un rialzo di 15 volte da inizio anno.
La settimana appena iniziata è dominata dalle riunione delle principali banche centrali con quella della Federal Reserve in primo piano. E’ atteso un rialzo di un quarto di punto, ma gli investitori guarderanno soprattutto alle proiezioni dei tassi per il 2018 per capire se il rischio è per solo un altro rialzo o anche due come precedentemente indicato dalla banca centrale.
Non avremo dati macro significativi prima della inflazione americana di mercoledì, che si annuncia una giornata ricca di stimoli per i mercati.