La trimestrale del gigante dell’e-commerce è stata accolta con euforia dal mercato azionario: il titolo aveva chiuso a 1390 dollari prima dei dati perdendo il 4,2% e dopo la trimestrale ha guadagnato il 6,2% scambiando a 1478,5 dollari.
Un esame della trimestrale giustificherebbe maggiore prudenza: la crescita notevole del fatturato non si sta traducendo in utili significativi.
Gli investitori hanno reagito positivamente all’aumento dell’utile del quarto trimestre a 1,9 miliardi dai 749 milioni dello stesso trimestre del 2017 su un aumento del fatturato del 38% a 60,5 miliardi di dollari, ma il trimestre ha beneficiato di un risparmio fiscale di 789 legato alla riforma del Tax Cuts and Jobs Act approvata da Trump.
Gli aspetti negativi dei conti di Amazon sono evidenti nel bilancio annuale. Il fatturato è aumentato nel 2017 del 31% a 177,9 miliardi di dollari, ma il reddito operativo è diminuito del 2% a 4,1 miliardi di dollari, mentre l’utile dopo le imposte è aumentato a 3,0 miliardi di dollari da 2,4 del 2016. In termini di EPS è passato da 4,9 a 6,15 dollari per azione.
Il cash flow è aumentato solo del 7% a 18,4 miliardi e il free cash flow è diminuito da 10,5 miliardi a 8,4 miliardi. Il fatto che siano stati assunti 130 mila dipendenti nel corso dell’anno spiega la scarsa redditività a fronte di un fatturato in forte crescita.
Da notare che nel periodo il numero delle azioni è aumentato di 7 milioni a 504 milioni: in altre parole gli azioni hanno guadagnato 3 miliardi, mentre i dipendenti hanno ricevuto 10 miliardi di dollari in azioni.
Il mercato ora valuta la società 744 miliardi di dollari, 250 volte l’utile del 2017.
Per il trimestre appena iniziato Amazon si attende un utile operativo compreso tra e 300 milioni e il miliardo di dollari contro il miliardo di dollari del primo trimestre del 2017.