20/02/2018

Prosegue il rialzo dei rendimenti USA

Con i mercati americani chiusi per il President’s Day i mercati asiatici hanno seguito il ribasso di ieri di quelli europei e Tokyo ha perso un punto percentuale nonostante il rimbalzo del dollaro/yen sopra quota 107 mentre il mercato cinese è chiuso per le festività di capodanno.

Il dollaro sta dando segnali di ripresa dopo aver toccato la scorsa settimana il minimo degli ultimi tre anni sui timori riguardanti l’aumento del disavanzo fiscale e commerciale – o almeno questi sono i fattori che vengono citati per giustificare la discesa del cambio in questa fase di rialzo dei rendimenti americani.  Il rendimento del Treasury a due anni apre questa mattina a 2,22%, nuovo massimo del decennio (grafico in basso), mentre quello del decennale sta salendo più a fatica ed è fermo al 2,90%: l’obiettivo rimane al 3,04%.

Il recupero del dollaro, che ha spinto l’euro sotto quota 1,240, ha indebolito di oltre un punto percentuale l’oro, ma non il petrolio, che rimane sopra i 62 dollari al barile.

Da notare la debolezza relativa dei mercati europei nonostante il leggero indebolimento dell’euro: Wall Street ha recuperato oltre metà delle perdite subite all’inizio del mese, mentre il Dax ha recuperato solo 500 punti dei 1700 persi dai massimi (grafico in alto a destra).  Potrebbe essere un segnale di maggiore avversione al rischio con l’avvicinarsi delle elezioni italiane oppure semplicemente  legato al fatto che gli investitori preferiscono avere in portafoglio i giganti tecnologici americani che le aziende europee, le cui prospettive di crescita sono inferiori, ma le cui valutazioni rimangono elevate come quelle americane.

L’attenzione degli investitori è oggi puntata sul survey sulla congiuntura tedesca della ZEW, che dovrebbe mostrare indici in calo nel mese di febbraio, ma il fatto saliente della settimana è atteso domani alle 20:00 italiane quando usciranno le minute dell’ultima riunione della Federal Reserve, che dovrebbero chiarire se la banca centrale americana alzerà i tassi alla riunione di marzo.

 

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