20/03/2018

Facebook affonda il Nasdaq

L’affare Facebook ha affondato ieri i titoli tecnologici e l’indice SP500 ha perso l’1,45% finendo a 2712 (grafico in alto a destra): i futures hanno perso mezzo punto in meno grazie al recupero fatto segnare dopo la chiusura, ma si tratta di un rally poco convincente.  Facebook ha perso quasi il 7%, Amazon l’1,784% finendo a 1542 dollari, mkentre Apple e Microsoft hanno perso oltre un punto mezzo facendo perdere oltre due punti all’indice del Nasdaq.

Il mercato americano rimane vulnerabile a nuovi ribassi essendo probabile che prevalga la voglia di incassare i profitti dopo il rally delle ultime settimane, anche perché domani è probabile un rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve e nell’incertezza la tentazione di ridurre le posizioni dovrebbe prevalere.

Da notare come la correzione del mercato azionario non abbia aiutato minimamente il mercato obbligazionario, che al contrario ha perso marginalmente terreno: questa mattina il rendimento del decennale apre al 2,87%, sopra ai minimi di ieri.

L’impatto sulle borse asiatiche è stato molto modesto, con Tokyo che ha perso mezzo punto percentuale, ma Hong Kong invariata a Shanghai in leggero rialzo.  Positiva l’apertura dei mercati europei, che ieri avevano chiuso mentre Wall Street perdeva il 2%.  La posizione tecnica dei mercati europei non è negativa, e il Dax continua a mantenersi sopra ai supporti (grafico in basso).

Da notare il recupero dell’euro, che ieri era sceso sino a 1,2250 e questa mattina tratta a 1,2350: la valuta è stata sostenuta dalla notizia apparsa sulla Reuters che citava fonti della BCE che affermavano che è probabile un rialzo dei tassi nel corso del primo trimestre del 2019.

Tre rialzi dei tassi americani sono scontati dal mercato per quest’anno, ma un rialzo dei tassi da parte della BCE non lo è affatto, e potremmo ora assistere a una estensione del recupero oltre quota 1,2500.

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