Chiusura negativa per Wall Street con l’indice SP500 che perde lo 0,63% a 2749,76 (grafico a destra), mentre le perdite per il Nasdaq e il Russell 2000 delle small caps sono state intorno al punto percenutale: questi due indici era saliti maggiormente e sono naturali delle prese di beneficio in questa fase di maggiore incertezza legata alla guerra commerciale tra Trump e il resto del mondo.
In ribasso i titoli tecnologoci e anche Amazon ha perso l’1,13% finendo a 1730 dollari.
Contrastati invece i mercati asiatici, con Tokyo che perde lo 0,78% mentre i mercati cinesi interrrompono la discesa dei giorni scorsi guadagnando marginalmente terreno.
Apertura neutrale dei mercati europei dopo la perdita dell1,5% del DAX di ieri, che ha spinto l’indice sotto ai minimi delle ultimi giornata, cosa non ancora avvenuta per l’indice SP500 (grafico in basso).
Stabile il mercato dei Treasurys con il rendimento del decennale a 2,93% e in rialzo il prezzo del petrolio oltre i 66 dollari al barile in attesa della fine della riuenione dell’OPEC a Vienna che dovrebbe portare un aumento della produzione di circa 500 mila barili al giorno.
In ribasso il dollaro contro tutte le valute sia a causa di un dato debole dal survey della Fed di Philadelphia sia perché dopo giorni di rialzi della valuta americana una correzione appare logica anche se i fondamentali non giustificano aspettative di una inversione di tendenza.
Dal fronte macro la giornata odierna è contraddistinta dall’annuncio dei resisultati dei risultati della Markit sulla congiuntura dei vari paesi dell’area euro e negli Stati Uniti, sia per il settore manifatturiero che dei servizi, ma il fattore più importante per i mercati rimane la politica commerciale dell’amminsitrazione Trump e il rischio di una escalation della guerra commerciale.
