24/09/2018

Dovrebbe essere alla fine il rimbalzo dell'euro

L’euro ha toccato un minimo contro il dollaro a metà agosto a 1,1300 per poi rimbalzare sino al massimo di venerdì a 1,1800.  Si tratta dell’inizio di una nuova fase rialzista dopo la correzione iniziata a 1,2500 o si tratta di un rimbalzo tecnico prima di una nuova fase discendente?  I fondamentali puntano verso una nuova fase ribassista almeno fino a quota 1,100 nei prossimi mesi.

La discesa dell’euro da massimi di inizio anno è giustificata dai segnali di rallentamento delle economie europee rispetto a quella americana e dallo spread di rendimento sempre più a favre del dollaro.  Come si può notare dal grafico in basso lo spread tra i rendimenti a due anni tedeschi e americani è sceso a -3,35% e per trovare livelli così favorevoli al dollaro bisogna tornare agli anni ottanta.  E’ probabile che la banca centrale americana alzi i tassi di mezzo punto da qui a fine anno accentuando ulteriormente questa divergenza tra tassi in dollari e in euro.

Il rimbalzo dell’euro da 1,03 a 1,25 del 2017 appare quindi poco sostenibile e destinato a rientrare, essendo poco probabile un rialzo dei tassi europei nei prossimi 12 mesi: il rialzo sino a quota 1,250 è stato sostenuto dai flussi speculativi in quanto sono stati gli operatori non commerciali a scommettere su un recupero dell’euro, e la riduzione di queste posizioni ha indebolito l’euro negli ultimi mesi.

L’unico fattore a sostegno della valuta europea è il notevole surplus della bilancia commerciale, soprattutto tedesca, che si confronta con un disavanza americano, che nei primi sette mesi di quest’anno è stato in media parai a 48 miliardi di dollari al mese.  Nei primi mesi del 2017 il disavanzo americano era pari a 45 miliardi, ma la politica fiscale espansiva e la congiuntura economica favorevole hanno aumentato il disavanzo dei conti con l’estero nel corso del 2018.

E’ ora da vedere se l’ondata di protezionismo americano avrà un impatto positivo sui conti con l’estero nel corso dei prossimi mesi: sinora non sembra avere avuto alcun effetto.

Dal punto di vista tecnico lo scenario a favore del dollaro appare sostenuto dai grafici.  Il livello chiave per lo scenario ribassista per l’euro è a quota 1,2100: solo il superamento di questo livello avvalorerebbe l’ipotesi di un nuovo movimento rialzista oltre quota 1,250.  Sotto 1,210 al contrario prevale lo sccenario ribassista con un primo obiettivo intorno a quota 1,120.

Un miglioramento dei conti con l’estero americani e un peggioramento della congiuntura europea, oltre che del clima politico nell’area euro, potrebbero essere i fattori in grado di indebolire nuovamente l’euro.

 

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