15/10/2018

Apertura di settimana negativa per i mercati

La settimana si è aperta negativamente per i mercati azionari internazionali ed è soprattutto Tokyo a perdere terreno arrivanndo a chiudere  a -1,9% sulla notizia che Washington ha dichiarato che nei prossimi incontri bilaterali sulla questione commerciale metterà sul tavolo la questione della manipolazione del cambiio: il dollaro/yen scende sotto quota 112 e il mercato azionario viene trascinato al ribasso dai settori esportatori come quello automobilistico.

Scendono di mezzo punto circa anche i futures sugli indici americani dopo la chiusura in recupero dell’1,42% dell’SP500 di venerdì scorso (grafico a destra) e il Nasdaq è atteso in ribasso dello 0,7%.  Venerdì Il Nasdq aveva guadagnato quasi il 3% grazie all’ampio rimbalzo dei tecnologici, con Amazon che ha recuperato il 4% a 1788 dollari.

Tornano sui minimi della scorsa settimana i mercati cinesi e Hong Kong perde l’1,4%.  Gli investitori temono che la guerra commerciale con gli Stati Uniti stia iniziando ad avere un impatto sulla crescita dell’economia cinese dopo che venerdì le vendite di auto hanno mostrato la flessione più ampia degli ultimi anni.  L’indice di Shanghai ha perso il 30% dal massimo di gennaio.

Debole anche il mercato obbligazionario, con il rendimento del Treasury decennale che sale leggermente al 3,15%.

In rialzo di un punto percentuale, e quindi in controtendenza con i mercati azionari, il prezzo del petrolio WTI dopo che Donald Trump ha promesso una punizione severa se si scoprirà che il giornalista Jamal Khashoggi, residente negli USA, è stato ucciso con un coinvolgimento dell’Arabia Saudita: gli investitori temono un indebolimento della leadership del principe Mohammed bin Salman e una destabilizzazione del paese.  Il mercato azionario saudita ha perso ieri il 7%.

Poco mosso l’euro nonostante la sconfitta elettorale della coalizione di governo alle elezioni d ieri in Baviera.

I mercati azionari hanno perso il 7,25% nel corso delle ultime tre settimane se guardiamo all’indice MSCI World, l’indice degli emergenti ha perso due punti in più e l’SP500 ha perso il 5,5%. Non ci sono motivi per attendersi perdite più significative dei mercati azionari visto che l’economia americana continua a crescere ad u ritmo superiore al trend di lungo periodo e anche nel terzo trimestre dovrebbe essere cresciuta del 4%, mentre il tanto temuto rialzo dei tassi appare sinora modesto.  I dati inoltre non segnalano una accelerazione del trend inflazionistico nonostante la crescita sostenuta dell’economia americana  ed è quindi prematuro attendersi un rialzo più marcato dei rendimenti obbligazionari.

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