18/10/2018

Prosegue la discesa del mercato cinese

Il mercato azionario americano ha chiuso ieri invariato, ma è proseguita la discesa dei mercati asiatici e di quello cinese in particolare, che scende ai minimi degli ultimi quattro anni (grafico in basso): i segnali di rallentamento dell’economia e le dichiarazioni del premier cinese di ieri circa i venti contrari alla crescita mantengono il mercato azionario su di un trend discendente.  L’indice di Shanghai ha perso un altro 3% mentre Tokyo e Hong Kong hanno chiuso a -0,8%.

Wall Street è invece riuscita a recuperare le perdite registrate in apertura finendo praticamente invariata (grafico in alto a destra) nonostante il tracollo del 7% di IBM a 134 dollari dopo una trimestrale inferiore alle attese degli analisti.  Il mercato è stato sostenuto dai tecnologici e da Netflix in particolare che sale del 5,28% a 364,7 dollari dopo l’ottima trimestrale di martedì.  In rialzo dello 0,65% Amazon mentre Apple cede lo 0,4%.  I futures sugli indici segnalano un'apertura a -0,3%.

Le minute dell’ultima riunione della Federal Reserve hanno confermato la traiettoria di rialzo dei tassi sostenuta da tutti i membri del Fomc e nonostante non abbiano portato sorprese il dollaro ha reagito positivamente e i Treasury negativamente, forse perché gli investitori speravano che l’indebolimento del mercato azionario rallentasse la stretta monetaria.

Il rendimento del decennale sale leggermente al 3,21% rimanendo sotto al 3,25% toccato nelle ultime settimane, mentre l’euro scende sotto quota 1,1500.  In leggero rialzo il dollaro anche nei confronti dello yen a 112,50.

Da segnalare poi il tracollo del petrolio nel pomeriggio di ieri dopo l’annuncio del dato delle scorte americane di greggio, in aumento oltre le attese, con il WTI che scende dai 71 dollari della mattinata a 69,5 dollari e il Brent sotto gli 80 dollari al barile.  Ci sono segnali di inversione del trend rialzista principale.

La giornata odierna è caratterizzata dall’assenza di dati macro significativi, e anche domani non avremo dati in grado di influenzare i mercati.  Saranno quindi anche oggi le trimestrali a muovere i mercati.

 

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