11/12/2018

Segnale di inversione da Wall Street

Il mercato azionario americano ha chiuso ieri in rialzo dello 0,18% recuperando le ampie perdite registrate in apertura di giornata: l’indice SP500 era sceso sotto ai minimi degli ultimi mesi intorno a quota 2600 e il segnale di ieri è certamente positivo per le prospettive di breve termine (grafico a destra).

In recupero i tecnologici e soprattutto Microsoft a 107,59, mentre prosegue la debolezza dei titoli bancari e soprattutto di Bank of America, che ieri ha perso il 2,62%.  La discesa dei rendimenti a lungo termine penalizza il settore e anche ieri il mercato dei Treasurys non ha dato segnali di inversione nonostante il recupero di Wall Street e il rendimento del decennale apre questa mattina a 2,87%, appena sopra ai minimi di ieri.

Il rimbalzo del mercato americano non è stato di grande aiuto per i mercati asiatici che stanno chiudendo contrastati: Tokyo perde lo 0,34% mentre i mercati cinesi salgono marginalmente.  L’indice MSCI Asia che esclude il Giappone rimane vicino ai minimi dell’anno con una perdita superiore al 15%.

Aprono invece positivamente i mercati europei nonostante il caos della situazione inglese: Theresa May ha rimandato il voto di oggi sull’accordo con la Comunità Europea sapendo che non ha i numeri per farlo approvare, ma dall’altro lato non può chiedere a Bruxelles di rinegoziare un accordo appena raggiunto.  La sterlina scende sotto quota 1,260 contro il dollaro aggiornando i minimi dell’anno.

Il dollaro rimane vicino ai massimi dell’anno, ma la percezione di un cambiamento della posizione della Federal Reserve dovrebbe iniziare ad indebolirlo, in quanto si tratta più di debolezza dell’euro che forza del dollaro.  Questa settimana la BCE dovrebbe ufficializzare la fine degli acquisti di titoli obbligazionari.

Stenta a recuperare terreno il petrolio WTI, che rimane appena sopra ai 50 dollari al barile senza riuscire a recuperare terreno nonostante la discesa di 25 dollari in poche settimane e l’annuncio della riduzione della produzione da gennaio di oltre un milione di barili al giorno.

La giornata odierna è caratterizzata da dati macro di secondaria importanza, iniziando alle 11:00 con l’indice ZEW sulla congiuntura tedesca per poi seguire alle 14:30 con i prezzi alla produzione americani di novembre.   Più rilevante il dato di domani dei prezzi al consumo USA di novembre.

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