La settimana si apre in territorio marginalmente positivo per i mercati azionari, con Tokyo che guadagna lo 0,62% e i mercati cinesi in leggero rialzo (grafico in basso) nonostante la pessima chiusura di Wall Street di venerdì. L’indice SP500 ha infatti perso quasi il 2% finendo a 2600 punti e avvicinandosi ai minimi di inizio anno (grafico a destra).
Anche venerdì sono stati i titoli tecnologici a guidare il ribasso, ed è proseguita la discesa della Apple, che ha perso il 3,2% finendo a 165,48 dollari. Amazon perde il 4% a 1591,91 dollari, ma il titolo che ha perso più terreno è stato Johnson & Johnson dopo il report della Reuters sulla presenza di sostanze nocive in alcuni prodotti della società che ha sostenuto la conoscenza del problema da parte del management: il titolo ha perso il 10% finendo a 133 dollari.
In questa fase di mercato è Wall Street a guidare il ribasso dei mercati azionari anche se la motivazione che si legge più spesso è che siano i timori di un rallentamento dell’economia cinese a pesare negativamente, ma il mercato azionario cinese si muove da qualche giorno lateralmente sopra ai supporti senza seguire il ribasso del mercato americano, che sta invece influenzando maggiormente i mercati europei, che devono fare i conti anche con i dati macro più deboli negli ultimi mesi. Il tasso di crescita dell’area euro sta rallentando e nel terzo trimestre è sceso all’1,7% mentre nei trimestri precedenti era stabile tra il 2% e il 2,5%. Non aiuta poi la situazione caotica in Gran Bretagna a 100 giorni dall’uscita dall’Unione Europea.
I dati macro americani rimangono invece positivi e venerdì quelli delle vendite al dettaglio sono stati migliori del previsto a +0,9% in novembre dopo il +0,7% di ottobre ed è difficile trovare dati che sostengano lo scenario di rallentamento dell’economia USA. Il mercato obbligazionario scommette invece su questo scenario e il rendimento del Treasury decennale è tornato sotto quota 2,90% nonostante le aspettative di un rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve alla riunione di mercoledì 19.
Il dollaro rimane invece sui massimi dell’anno con l’euro che stenta a rimanere sopra quota 1,1300, mentre il petrolio ha perso il 2,7% la scorsa settimana e sta cercando di rimanere sopra ai 50 dollari al barile.
Oggi non avremo dati macro significativi se non la bilancia commerciale dell’area euro ed è da attendersi un tentativo di recupero dopo le ampie perdite dei giorni scorsi Il BTP decennale tratta al 2,92% in attesa di conoscere l’accordo sulla Finanziaria raggiunto nella notte.