Wall Street ha chiuso ieri in ribasso dello 0,54% a 2582 punti (grafico a destra) e la configurazione grafica che sta costruendo l’indice SP500 è quella di un massimo di breve termine appena sotto la resistenza a 2600 punti che sembra difficile da superare: sembra ora probabile una correzione prima di un nuovo movimenti rialzista oltre questo livello.
Ieri sono stati i tecnologici nuovamente in ribasso e la Apple in particolare a 149,71 dollari (-1,69%), mentre ha chiuso in rialzo del 3% Citigroup nonostante una trimestrale contrastata: sono scese le entrate, mentre l’utile per azione è aumentato soprattutto grazie al numero inferiore delle azioni stesse a seguito dei buyback dell’ultimo anno. Oggi è il giorno della trimestrale di Wells Fargo e JPMorgan Chase .
I futures sugli indici americani però segnalo un recupero della perdita di ieri grazie al rialzo dei mercati asiatici tra i quali svetta Hong Kong con un rialzo dell’1,7%, ma anche Tokyo ha chiuso positivamente a +1% salendo su un nuovo massimo dell’anno (grafico in basso).
Positiva anche Shanghai sulle aspettative di un pacchetto di stimoli fiscali da parte del governo cinese e ne trae beneficio il dollaro australiano che torna sopra quota 0,72 contro il dollaro. Poco mosse invece le altre valute con l’euro fermo a 1,1470 in attesa del voto del Parlamento inglese sulla Brexit atteso alle 20:00 ore italiane: le previsioni dei bookmakers sono per una bocciatura del piano May, ma la sterlina non sembra risentirne ed è sui massimi delle ultime settimane a 1,290 dollari.
In rialzo il petrolio WTI a 51,20 dollari al barile dopo la correzione di ieri e in leggero rialzo il rendimento del decennale americano a 2,71%.