21/02/2019

Ottimismo per l'accordo commerciale USA - Cina

Nuovo massimo dell’anno per l’indice SP500 sulle aspettative di un accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti, con l’indice che è ormai vicino all’area di triplo massimo compresa tra 2800 e 2817 punti che hanno frenato i tentativi di recupero negli ultimi mesi dell’anno scorso (grafico a destra).  I futures sull’indice segnalano un’apertura in ulteriore rialzo dello 0,2%.

Apple chiude a 172,03 in rialzo dello 0,64%, ma Amazon perde lo 0,34% a 1622  dollari e Microsoft lo 0,52%.

Il superamento di tale barriera appare molto improbabile in quanto il mercato è salito troppo velocemente nelle ultime settimane senza mai darsi una pausa e difficilmente riuscirà a superare una resistenza così importante nella posizione attuale di ipercomprato.

I mercati azionari asiatici sembrano più cauti e mentre Tokyo ha chiuso a +0,15% e Hong Kong a +0,30% Shanghai ha perso lo 0,34%.

Il mercato americano è stato sostenuto anche dalle minute dell’ultima riunione del Fomc, in quanto è emerso un accordo tra i membri del comitato di attendere prima di prendere decisioni su ulteriori rialzi dei tassi.  La banca centrale ha poi annunciato che presto presenterà un piano per l’interruzione del processo di riduzione dell’attivo: i titoli in portafoglio sono scesi a 3.829 miliardi di dollari la scorsa settimana, 374 in meno di un anno prima.

La reazione del mercato obbligazionari è stata modesta e questa mattina ritroviamo il TBond a 146,40 e il rendimento del decennale a 2,66%.

Poco mosso anche il dollaro contro l’euro a 1,1340 e contro lo yen a 110,70, mentre si rafforza contro il dollaro australiano a 0,7110 nonostante i buoni dati sull’occupazione di gennaio.  Questa mattina usciranno i risultati dei survey sulla congiuntura europea della Markit, sia per il settore dei servizi che per quello manifatturiero e vedremo se riusciranno a muovere l’euro dalla trading range degli ultimi giorni.

Nel pomeriggio avremo gli stessi survey per gli Stati Uniti oltre al dato settimanale delle richieste di sussidi di disoccupazione, le vendite di case esistenti, gli ordini di beni di consumo durevoli e le scorte di petrolio americane.

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