Wall Street ha ripreso ieri la strada al rialzo sostenuta dai titoli tecnologici, e l’indice SP500 ha chiuso su un nuovo massimo dell’anno a 2854,88 punti per un rialzo superiore al punto percentuale (grafico a destra). Più ampi i guadagni del Nasdaq in quanto sono stati i titoli tecnologici in generale e quelli dei produttori di microchips a guidare il rally: Micron Technologies a AMD hanno guadagnato il 9% circa.
Nuovo massimo per Microsoft a 120 dollari, con un rialzo del 10% in due settimane, mentre Apple ha guadagnato il 3,68% finendo a 195 dollari. Sale dell’1,22% Amazon a 1819 dollari.
Evidentemente i timori di un rallentamento dell’economia americana sono passati in secondo piano e si sono riaccese le aspettative che la prossima settimana venga raggiunto un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina: il ministro del Tesoro Steven Mnuchin e il rappresentante per il commercio Robert Lighthizer saranno a Pechino la prossima settimana. I mercati asiatici non hanno però seguito il rialzo di Wall Street e hanno chiuso invariati nonostante il rialzo del settore tecnologico.
Il rally del mercato azionario non ha indebolito quello obbligazionario e questa mattina troviamo il rendimento del Treasury decennale al 2,52% dopo che ieri era sceso brevemente sotto quota 2,50%. Il Tbond sale a 147,20 punti.
In recupero l’euro a 1,1390 dopo l’ampia correzione di ieri in parte legata ai movimenti della sterlina, mentre lo yen è stabile a 111,80.
Il petrolio WTI consolida intorno alla barriera dei 60 dollari al barile, ma vista la forza del mercato azionario e il dato di mercoledì della contrazione delle scorte americane la strada più probabile rimane quella al rialzo.
Per la giornata di oggi l’attenzione degli investitori è puntata sui survey della Markit sulla congiuntura nei vari paesi dell’area Euro e negli Stati Uniti in marzo. Nel pomeriggio avremo anche il dato della vendita di case negli USA per il mese di febbraio.