21/05/2019

Segnali di inversione da Wall Street

La chiusura negativa di Wall Street di ieri ha indebolito i mercati asiatici, ma quelli europei aprono la giornata in recupero dello 0,3% seguendo i futures sugli indici americani che segnano un’apertura a +0,25.  Ieri l’indice SP500 ha chiuso a 2840,23 punti con una perdita dello 0,67% (grafico a destra), ma il Nasdaq è sceso dell’1,69% a causa del tracollo dei tecnologici legati alla decisione di Trump di impedire alle aziende americane di fornire il secondo produttore mondiale di cellulari Huawei: Apple perde il 3,13% a 183 dollari, Microsoft l’1,44% a Amazon lo 0,54% ma sono i produttori di chips Qualcomm e Nvidia a perdere maggiormente, il 6% e il 3%%.

Il mercato azionario cinese chiude con un rialzo di oltre un punto percentuale sulla notizia che il Dipartimento al Commercio americano ha dichiarato che garantirà esenzioni temporanea alle restrizioni alle vendite a Huawei, ma Hong Kong sta chiudendo a -0,75% e Tokyo ha perso lo 0,15%.  Tokyo ha perso terreno dopo che l’Amministrazione Trump ha dichiarato che le importazioni di auto sono una minaccia alla sicurezza nazionale.

Il trend dei mercati azionari sembra girato al ribasso, ed è probabile che cambi la mentalità degli investitori, che ora probabilmente cercheranno di sfruttare i rimbalzi per vendere.  Il minimo di maggio a 2800 dell’indice SP500 è da seguire con attenzione, in quanto rischia di essere violato al ribasso nel corso delle prossime settimane.

La flessione del mercati azionario non ha sostenuto quello obbligazionario e il TBond ha perso mezzo punto dal massimo toccato ieri a quota 150, mentre il rendimento del decennale è fermo appena sopra quota 2,40%.   Sale di basis il rendimento del Bund decennale allo 0,08% e quello del BTP a 2,71%.

Si rafforza il dollaro contro tutte le altre valute e soprattutto contro il dollaro australiano a 0,6875 dopo che la banca centrale ha fatto intendere che taglierà i tassi in giugno per sostenere la congiuntura in rallentamento.  L’euro è sui minimi della settimana a 1,1150 e il dollaro/yen torna sopra quota 110.  Il biglietto verde è sostenuto dalle dichiarazioni di Powell di ieri sera: il Presidente della Federal Reserve  che ha escluso la necessità di una riduzione dei tassi.

Il petrolio WTI è sui massimi della settimana a 63,50 mentre il Brent scende a 72 dollari al barile nonostante la notizia del weekend secondo la quale l’OPEC non aumenterà la produzione nei prossimi mesi.

Anche la giornata odierna è povera di dati macro e avremo solo il dato delle vendite di case esistenti negli Stati Uniti per il mese di aprile, atteso alle 16:00.  Le previsioni sono per un aumento mensile del 2,7% dopo il -4,9% del mese precedente.

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