L’attività sui mercati americani è stata ieri ridotta a causa della festività del Columbus Day e il mercato dei Treasurys è stato chiuso, mentre quello azionario ha chiuso in leggero ribasso a 2966 punti (grafico a destra).
Hanno chiuso in leggero ribasso anche i mercati europei dovendo digerire il rally di venerdì e le prese di beneficio sono state giustificate anche da notizie poco rassicuranti dalla Cina secondo le quali la controparte cinese vorrebbe proseguire nei negoziati prima di firmare un accordo che chiuda la fase 1. In altre parole negli ultimi giorni i mercati azionari sono saliti semplicemente perché sono stati rimandati gli aumenti dei dazi previsti per il 15 ottobre da parte degli USA e in cambio la Cina ha aumentato le importazioni di prodotti agricoli: questi sono sinora i risultati pratici del grande accordo annunciato da Trump.
I mercati asiatici hanno chiuso in leggero ribasso con l’eccezione di Tokyo che però ieri era chiusa per festività (grafico in basso), mentre i mercati europei aprono con rialzi superiori al mezzo punto percentuale sull’aspettativa che venga raggiunto un accordo sulla Brexit entro la fine della settimana. Il Dax si avvicina ai massimi dell'anno nonostante i segnali sempre più deboli dal fronte della congiuntura.
Positiva l’apertura del mercato obbligazionario con il rendimento del Treasury decennale a 1,69% mentre il mercato dei cambi è fermo sui livelli di venerdì con l’euro a 1,1040 in attesa del dato delle 11:00 del survey della ZEW sulla congiuntura tedesca e dell’area euro per il mese di ottobre.
Scende verso i 53 dollari al barile il petrolio WTI dopo i dati cinesi sul commercio cinese di ieri hanno riacceso i timori di un rallentamento della domanda.
L'attenzione degli investitori è oggi puntata sulle trimestrali americane, che iniziano con i principali titoli bancari, a parte Bank of America che annuncerà i risultati domani.
