18/10/2019

Mercati cauti in attesa del voto inglese

Wall Street ha chiuso in rialzo dello 0,28% a 2997,95 punti (grafico a destra) sostenuta dalle trimestrali positive di Netflix, Morgan Stanley e Bank fo America, ma hanno chiuso positivamente anche i titoli tecnologici: Apple guadagna lo 0,36% a 235,3 dollari e Amazon lo 0,6% a 788 dollari.  In ribasso del 5,4% IBM dopo un downgrade di un analista. 

I mercati azionari hanno reagito positivamente al raggiungimento dell’accordo sulla Brexit, anche se i mercati europei hanno perso in chiusura tutto quanto guadagnato nel corso della mattinata quando sono sorti seri dubbi che il Parlamento inglese approverà l’accordo alla votazione di domani.

Positive anche le dichiarazioni provenienti dalla Cina, che si è detta speranzosa di raggiungere un accordo definitivo con gli Stati Uniti nel più breve tempo possibile.

I mercati asiatici hanno invece chiuso in ribasso seguendo quelli cinesi dopo il dato più debole delle attese della crescita del PIL cinese del terzo trimestre a 6,0% sul trimestre precedente o 6,2% Y/Y: Shanghai ha perso l’1,3% (grafico in basso) e Hong Kong lo 0,49% mentre Tokyo è riuscita a chiudere in territorio leggermente positivo.

In leggero ribasso anche l’apertura dei mercati europei.

Il mercato dei cambi ha visto un recupero sensibile della sterlina sin quasi a quota 1,30 e questa mattina il dollaro apre a 1,2860.  In rialzo anche l’euro a 1,1120, mentre contro lo yen il dollaro sale a 108,60.

Il mercato obbligazionario americano è stato indebolito dal rialzo di Wall Street, ma i dati macro di ieri sono stati peggiori del previsto, dalle housing starts alla produzione industriale, e il rendimento del Treasury decennale è poco mosso a 1,75%.  Il TBOND ieri è sceso sino a quota 159,30, ma questa mattina recupera i 160 dollari.

Piuttosto volatile il petrolio WTI che ieri ha superato lo shock di un aumento notevole delle scorte americane della scorsa settimana e guadagna un dollaro tornano sopra ai 54 dollari al barile.

La giornata odierna è contraddistinta dall’assenza di dati macro e sarà dedicata all’aggiustamento delle posizioni in attesa del voto del Parlamento inglese di domani.

 

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