I dati di EPFR Global mostrano che gli investitori sono stati venditori netti dei fondi azionari europei nella prima settimana di giugno, per la prima volta da marzo e interrompendo la più grande fase di acquisti degli ultimi due anni.
I fondi obbligazionari europei invece continuano ad attirare gli investitori e sono stati caratterizzati da $2.4 miliardi di flussi in entrata. Anche gli obbligazionari statunitensi sono attrattivi, segnando la sedicesima settimana consecutiva di crescita con flussi in entrata per $24 miliardi.
Gli investitori giapponesi sono stati molto attivi nell’acquisto di Treasury statunitensi (¥1.32 trilioni), segnando il massimo in nove mesi. Anche i bond europei sono stati molto acquistati, soprattutto francesi e tedeschi per un totale di ¥906.4 miliardi. Nel mese di giugno gli investitori giapponesi però hanno frenato l’entusiasmo passando da ¥925 miliardi di bond stranieri acquistati in media ogni settimana a ¥168 miliardi.
Per quanto riguarda il mercato azionario, gli investitori giapponesi si dimostrano molto interessati alle azioni straniere segnando alla fine di giugno una serie di sei settimane consecutive di acquisti con una media di ¥277 miliardi a settimana.
Per la prima volta da marzo gli investitori stranieri si sono rivelati venditori netti di bond giapponesi a giugno con una media settimanale di ¥239 miliardi. Gli investitori stranieri sono stati compratori netti delle azioni giapponesi a giugno ma questo è dovuto ai grandi acquisti di inizio mese che è stato poi caratterizzato da quattro settimane di vendite. Inoltre, il Giappone ha mostrato una crescita degli investimenti diretti all’estero (¥1.77 trilioni), in settori come il farmaceutico, il finanziario e l’IT.
EPFR Global riporta che i flussi in entrata per i Paesi Emergenti hanno raggiunto alla fine di giugno il minimo da marzo. In particolare, la Russia penalizzata dal basso prezzo del petrolio e da possibili sanzioni statunitensi è stata caratterizzata da vendite di azioni per 13 settimane su 15. D’altra parte, le azioni cinesi segnano sette settimane consecutive di flussi in entrata e anche le azioni saudite attirano gli investitori stranieri spinte dall’inserimento nella watch list dell’MSCI.
Le riserve valutarie riportate dal Fondo Monetario Internazionale alla fine di giugno sono in linea con quelle alla fine di marzo. Un dato significativo del primo quarto del 2017 rispetto a un anno prima è la riduzione delle riserve non ufficiali di $1.1 trilioni e contestuale aumento di quelle ufficiali di $1.07 trilioni.
La componente in dollari rappresenta il 64.5%, quella in euro il 19.3% mentre quella in sterline è scesa dal 4.6% dell’anno prima al 4.3%, con una perdita della sterlina contro il dollaro di 12.6% nello stesso periodo. La componente in yen è cresciuta nell’ultimo anno da 3.6% a 4.6% mentre il dollaro canadese e quello australiano sono ancora sotto il 2%.