25/07/2017

Titoli Tech: nuova bolla o valutazione giustificata?

La scorsa settimana è stata caratterizzata da massicce vendite dei titoli tecnologici, dopo che Goldman Sachs ha pubblicato un report che poteva suggerire la possibilità di una nuova bolla. In particolare, il report si focalizzava sulle azioni FAAMG (Facebook, Apple, Amazon, Microsoft e Google) evidenziandone la bassa volatilità nonostante i potenziali rischi ciclici e regolatori.

Dopo quasi venti anni dalla famosa bolla “delle dot-com” che ebbe conseguenze pesantissime, riemerge così la paura che le cose possano ripetersi. Tuttavia, secondo Degroof Petercam il settore tecnologico attuale è molto diverso da quello del 2000. Le aziende tecnologiche erano in buona parte in perdita e avevano valutazioni tre volte maggiori di quelle attuali. Oggi, il settore tecnologico è uno di quelli maggiormente in grado di assicurare flussi di cassa e, soprattutto per le FAAMG, la performance delle azioni è strettamente collegata ai dati positivi rilasciati nel corso dell’anno o altri fondamentali.

All’interno del settore si possono distinguere due grandi categorie: i “vecchi” tecnologici e i “nuovi”. I primi, di cui Microsoft e Apple sono esempi illustri, sono aziende mature e solide, in grado di garantire stabili ritorni di cassa. I secondi, come Uber o Snapchat, sono aziende ancora molto giovani, con grandi potenzialità di crescita e che non sono ancora redditizie. Queste ultime presentano alti multipli e operano in comparti dove non ci sono altri concorrenti e le possibilità di crescita sono elevate. In questi casi la possibilità di una bolla è molto più probabile rispetto alle grandi aziende tecnologiche già affermate.

Tuttavia, valutazioni elevate non sono necessariamente un problema. Infatti, considerando che le valutazioni incorporano le aspettative per il futuro, se le aspettative vengono rispettate le azioni continueranno ad avere una buona performance. Un esempio è Facebook che è riuscita a battere le aspettative nel corso degli anni e a muoversi verso il mobile negli anni in cui questo poteva insidiarla. Il grafico sotto mostra come sia possibile individuare una relazione positiva tra la performance annuale dell’azione e le valutazioni, con l’eccezione del periodo dell’IPO.

Fonte: Factset

In conclusione, quindi, il report di Goldman Sachs sottolinea un aspetto importante che non va trascurato: la bassa volatilità dei tecnologici nonostante i numerosi rischi associati. Tuttavia, sembrerebbe che i mercati siano disposti ad applicare multipli elevati perché si trovano a proprio agio con questi rischi e con i titoli tecnologici. Il fatto che resta è che, qualunque sia l’orizzonte adottato, il settore tecnologico ha avuto performance maggiori del mercato generale.

Attenzione!

Alcuni dei contenuti di questa parte di sito, prodotti da società differenti da CFS Rating, possono essere dedicati ad investitori professionali, sono diffusi solo a titolo informativo e non possono essere considerati in nessun caso sollecitazione all’investimento.
Continuando la navigazione dichiari di aver letto, compreso e accettato termini e condizioni del sito.

© 2001-2022 CFS Rating Tutti i diritti sono riservati

I dati le informazioni e le elaborazioni sono proprietà di CFS Rating, nessuna garanzia viene data in merito alla loro accuratezza, completezza e correttezza.

I dati e le elaborazioni pubblicate nel presente sito non devono essere considerate un'offerta di vendita, di sottoscrizione e/o di scambio, e non devono essere considerate sollecitazione di qualsiasi genere all'acquisto, sottoscrizione o scambio di strumenti finanziari e in genere all'investimento.