Secondo Mark Haefele, Global Chief Investment Officer del Wealth Management di UBS, lo scenario attuale suggerisce di confermare il sovrappeso sull’azionario globale nell’ambito dell’asset allocation tattica. Infatti, la crescita economica e la politica monetaria ancora accomodante dovrebbero permettere ai mercati di crescere nei prossimi mesi. Contemporaneamente, la possibilità di uno shock esterno come il conflitto tra Stati Uniti e Corea del Nord o il rientro rapido degli stimoli monetari è da ritenersi non sufficiente per compensare il costo opportunità legato alla chiusura delle posizioni.
Costo opportunità
Gli utili hanno registrato nell’ultimo trimestre una solida crescita sia negli Stati Uniti che nell’Eurozona, rispettivamente del 12% e 10% annui. Considerando, inoltre, che le banche centrali continuano a fornire stimoli, ci sono le basi per un ulteriore rialzo. Le valutazioni relative delle azioni globali puntano a una sovraperformance di lungo periodo rispetto alle obbligazioni, con un premio al rischio azionario dell’S&P 500 del 4,5%. Se gli investitori uscissero ora dall’investimento, si perderebbero probabili ulteriori rialzi.
Rischi Corea del Nord e stretta monetaria Fed
Le tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord sono senza dubbio aumentate nelle ultime settimane a causa delle dichiarazioni bellicose e dei test missilistici. Tuttavia, UBS rimane positiva credendo che per il momento la Corea resti un rischio limitato per i mercati finanziari dato che non ci sono ancora segnali di uno scoppio imminente del conflitto.
Il rischio di una stretta monetaria, invece, risulta più accentuato ma non è detto che questo metta in difficoltà i mercati. Da Dicembre 2015, infatti, la Fed ha alzato i tassi di interesse quattro volte ma le azioni globali hanno guadagnato il 18%. Al contrario, sarebbe un segnale di allarme la decisione della banca centrale di adottare il controllo dei prezzi penalizzando la crescita. Nel complesso, resta una visione di rialzo graduale dei tassi che non spinge a cambiare posizione.
Asset Allocation
Nel mese di Agosto, UBS ha deciso di sottopesare i Treasury a due anni poiché si aspetta un aumento dei rendimenti (con riduzione dei prezzi) superiore a quello che viene attualmente scontato dal mercato obbligazionario. In secondo luogo, la banca ha chiuso il sovrappeso sull’euro rispetto al dollaro e al franco svizzero dopo che ha guadagnato rispettivamente il 12% e 3% da inizio anno. Come già anticipato, viene confermato il sovrappeso sulle azioni globali. Infine, UBS sceglie di sovrappesare la corona svedese rispetto al franco svizzero e il dollaro canadese rispetto a quello australiano.