21/04/2017

PIMCO: le gestione attive hanno più successo tra gli obbligazionari

PIMCO: è errata l’impressione che nel caso dei fondi obbligazionari sia da preferire la gestione passiva degli ETF. 

Jamil Baz di Pimco in una ricerca pubblicata il 18 aprile esamina il track record dei fondi obbligazionari con risultati molto interessanti.

Se chiedete a un investitore se i fondi obbligazionari gestiti attivamente offrono risultati maggiori degli ETF probabilmente la risposta e “no”, in quanto i costi di gestione dei fondi attivi sono maggiori ed è difficile recuperare questo svantaggio.  I dati pero dimostrano che è vero l’opposto, almeno per i fondi obbligazionari.

Come si può notare dal grafico in basso la maggioranza dei fondi obbligazionari supera la media degli ETF della stessa categoria, con il 63% che ha fatto meglio sui cinque anni.  Al contrario la maggioranza dei fondi azionari è stata superata dagli ETF, con solo il 43% che ha fatto meglio della media degli ETF della stessa categoria, e questo sui cinque anni: sulle altre orizzonti temporali il risultato è stato anche peggiore.

I Bonds sono differenti

La motivazione nella migliore performance dei fondi obbligazionari dipende dalla particolare struttura dei mercati obbligazionari:

  • Gli investitori non-economici rappresentano il 47% dei 102 trilioni di dollari del mercato obbligazionario globale. Le banche centrali, le compagnie di assicurazioni e gli altri investitori non-economici hanno altri obiettivi che generare un alpha.  Per esempio le banche centrali possono compare bonds per incrementare l’inflazione o i prezzi delle attività finanziarie mentre le compagnie di assicurazione possono essere maggiormente interessate ai credit ratings o a bloccare dei rendimenti piuttosto che massimizzare il rendimento totale.  Come risultato gli investitori non-economici lasciano sul tavolo l’alpha potenziale ai gestori attivi.
  • La composizione degli indici obbligazionari cambia spesso e quando cambiano le composizioni i titoli salgono o scendono perché gli investitori passivi aggiustano i portafogli. I gestori attivi cercano di anticipare queste variazioni.
  • Le obbligazioni, a differenza delle azioni, scadono dopo qualche anno e questo genera un maggiore turnover nel mercato obbligazionari: ogni anno le nuove amissioni hanno un peso del 20% sul totale, mentre nel caso delle azioni questo non supera l’1%. Le nuove emissioni vengono solitamente prezzate in modo da attrarre compratori, quindi a livelli redditizi: le nuove emissioni non sono però disponibili agli investitori passivi, che le comprano solo quando entrano a far parte degli indici.
  • I cambiamenti strutturali possono essere fonte di valore aggiunto duraturo: ad esempio i gestori attivi possono sfruttare i trend di riduzione degli spread dei titoli ad alto rendimento e altre opportunità per generare alpha. 


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