ASSET ALLOCATION
Prosegue il rialzo dei tecnologici americani mentre i titoli Value rimangono sotto ai livelli di inizio anno.
L’investitore non solo si trova di fronte alla scelta della percentuale da allocare ai mercati azionari, ma soprattutto deve affrontare la scelta settoriale, che sinora è stata molto più importante.
L’investitore più cauto dovrebbe limitare l’esposizione azionaria al 20-30% puntando sui titoli Value, mentre quello meno avverso al rischio dovrebbe puntare sui titoli tecnologici americani anche con un’esposizione superiore, consapevole però che siamo in una fase di bolla speculativa e che il trend può cambiare senza preavviso.
MERCATI OBBLIGAZIONARI
Anche il mese di Agosto ha visto i mercati obbligazionari poco mossi, con in rendimenti all’interno della trading range del mese precedente.
Il rendimento del Treasury decennale si è mosso intorno allo 0,7% (grafico a destra) e quello del Bund intorno a -0,4%: entrambi risalgono dello 0,1% rispetto alla chiusura del mese precedente sulle aspettative di un ritorno alla normalità della congiuntura globale.
L’unico elemento nuovo per i mercati è il tono più accomodante della Federal Reserve, che sottolineando la necessità di superare l’obiettivo di inflazione del 2% assicura tassi a breve a zero ancora a lungo. Con l’indice dei prezzi americani a 1,0% in luglio le pressioni inflazionistiche rimangono molto modeste e non c’è motivo per attendersi un significativo rafforzamento da qui a fine anno.
I rendimenti dei titoli di Stato Investment Grade dovrebbero quindi rimanere fermi sui valori attuali anche nei prossimi mesi.
I titoli ad alto rendimento hanno seguito il rialzo dei mercati azionari e l’indice HYG (grafico in basso) è risalito ulteriormente nel corso del mese. Il comparto offre però più rischi che opportunità e appare sopravvalutato come i mercati azionari.
MERCATI AZIONARI
Il mese si è chiuso molto positivamente per gli indici azionari e il tema principale rimane lo stesso: i segnali di recupero della congiuntura non sono entusiasmanti, ma gli investitori continuano a spingere i principali titoli tecnologici americani verso nuovi massimi.
L’indice Nasdaq 100 ha guadagnato l’11% circa nel corso del mese grazie al +17% di Apple e Facebook, Amazon mostra la stessa variazione dell’indice mentre la tesla guadagna il 40% in un mese. L’indice S&P 500 sale del 7% superando quota 3500 punti (grafico a destra). Il Russell 2000 delle small caps sale del 5,5%, ma rimane sotto ai livelli di inizio anno.
Tra i mercati europei quello tedesco ha guadagnato il 6% nel corso del mese (grafico in basso), mentre il MIB italiano si è limitato al 2,5%. Il mercato giapponese è salito del 5% mentre Hong Kong del 2,5% circa.
E’ molto difficile prevedere se proseguirà la corsa dei titoli tecnologici americani, che per titoli come Tesla ha raggiunto livelli di estrema bolla speculativa: l’azienda capitalizza 410 miliardi di dollari e 1300 volte l’utile degli ultimi 12 mesi. Nel primo semestre dell’anno ha venduto 180 mila veicoli.
Amazon capitalizza 1,7 miliardi di dollari e 130 volte gli utili, mentre i P/E degli altri titoli, Apple, Microsoft, Facebook e Google variano tra 36 e 39. Si tratta di valutazioni molto elevate, ma questo non significa che gli investitori non le spingeranno ulteriormente in alto nei prossimi mesi.
Di fronte alla divergenza tra i titoli Growth e quelli Value (titoli come JPMorgan perdono il 340% da inizio anno), l’investitore non solo si trova di fronte alla scelta della percentuale da allocare ai mercati azionari, ma soprattutto deve affrontare la scelta settoriale, che sinora è stata molto più importante.
L’investitore più cauto dovrebbe limitare l’esposizione azionaria al 20-30% puntando sui titoli Value, mentre quello meno avverso al rischio dovrebbe puntare sui titoli tecnologici americani anche con un’esposizione superiore, consapevole però che siamo in una fase di bolla speculativa e che il trend può cambiare senza preavviso.