La situazione sanitaria non migliora affatto negli Stat Uniti, dove ieri sono stati riportati 56 mila nuovi casi, né in Asia con 100 nuovi casi in Giappone, mentre anche in Spagna si registra un nuovo aumento di casi, ma nonostante l’assenza di particolari notizie la settimana si apre con un forte rialzo dei mercati azionari asiatici guidati dal mercato cinese: Shanghai chiude a +5,19% dopo il +7% della scorsa settimana e Hong Kong del 3,3%, mentre Tokyo e Seul guadagnano l’1,8%.
Si attende unsf'apertura positiva anche dei mercati europei dopo la correzione di venerdì (a destra l'indce Stoxx 50).
Gli investitori evidentemente scommettono su una ripresa dell’attività economica in Asia, e la notizia dell’entrata di due portaerei americana nel South China Sea mentre sono in corso esercizi militari della Cina criticati dal Pentagono non sembrano preoccupare gli investitori. I futures sugli indici americani segnalano un’apertura in rialzo dell’1,2% dopo la chiusura di venerdì per la festività dell’Independence Day.
Si indebolisce di conseguenza il mercato obbligazionario con il rendimento del Treasury decennale a 0,7% e anche il dollaro, con l’euro che torna sopra quota 1,1300 pur rimanendo da settimana tra 1,120 e 1,140. Salgono le commodity currencies, mentre lo yen è fermo a 1,07,6. In rialzo il petrolio a 40,75 dollari al barile anche grazie alla notizia della contrazione della produzione dell’OPEC e Russia per il terzo mese consecutivo.
Dal fronte macro segnaliamo il dato degli ordini all’industria in Germania di maggio appena uscito a +10,4% che sarà seguito alle 11:00 dalle vendite al dettaglio nell’area euro per il mese di maggio, attese a -7,5% dopo il -19,6% di arile.
Nel pomeriggio è poi atteso il dato americano dell’indice Markit PMI di giugno e soprattutto l’indice ISM non manifatturiero di giugno, atteso in rialzo dal 41 di maggio.