25/01/2022

Aumenta ancora la volatilità dei mercati azionari

L'apertura di settimana è stata contrassegnata da una notevole volatilità di Wall Street: la rottura dei minimi di dicembre segnalava già la scorsa settimana il prevalere delle vendite e ieri è stato rotto al ribasso anche il minimo di ottobre per raggiungere quello di luglio a 4231 per l'SP500 (grafico a destra): l'indice è arrivato a perdere il 3%, ma nell'ultima ora ha recuperato due punti percentuali finendo poi a +0,36%%
Straordinaria la volatilità di alcuni dei principali titoli tecnologici: il produttore di microprocessori NVIDIA, che non è esattamente una small cap dato che capitalizza 570 miliardi di dollari, è arrivata a perdere il 10% dalla chiusura di venerdì per poi chiudere invariata. Anche Tesla era arrivata a perdere il 10% ed è finita a -1,27% mentre Microsoft ha chiuso a +1,33%, Facebook a +1,83% e Google a +0,35%.
Positiva anche Exxon Mobil a +0,80% e un po' meno brillante Chevron a +0,33% nonostante la chiusura del petrolio WTI a 84 dollari al barile, in ribasso di quasi un dollaro dalla chiusura di venerdì, ma due dollari sopra al minimo toccato nella fase peggiore del mercato azionario.
Anche i titoli bancari hanno recuperato dai minimi, ma non sono riusciti a chiudere in territorio positivo: Wells Fargo perde lo 0,83%, Bank of America lo 0,85%, Citigroup lo 0,95% e JPMorgan chiude appena sopra la parità a 145,17 dollari.
Il mercato obbligazionario non ha tratto beneficio dalla discesa di quello azionario e il TBond non è salito mentre scendeva Wall Street ed è sceso mentre il mercato azionario rimbalzava in chiusura e ha chiuso in ribasso a 155,3 punti mentre il rendimento del Treasury decennale è finito a 1,77%. L'indice Markit per la congiuntura di gennaio è sceso da 57 a 50,9 senza però favorire una reazione positiva dei mercati obbligazionari.
Anche il mercato dei cambi non è stato coinvolto dalla volatilità del mercato azionario e l'Euro ha chiuso invariato a 1,1320 mentre lo yen è finito a 113,80.
I mercati asiatici non si sono lasciati influenzare dal recupero di Wall Street e Tokyo ha chiuso in ribasso dell'1,66%, Shanghai del 2,58%, Hong Kong dell'1,72% e Seul del 2,56%. Lo Stoxx50 europeo apre leggermente in rialzo, ma il future sull'SP500 perde l'1,5% frenando gli ensusiami: i timori di una invasione russa dell'Ucraina e la riunione della Fed di domani mantengono nervosi i mercati azionari senza però sostenere gli obbligazionari.
Oggi iniziano ad arrivare le trimestrali più importanti con tra le altre American Express, GE, Invesco e Johnson & Johnson prima dell'apertura e Microsoft dopo la chiusura. Ieri la trimestrale più interessante era quella di IBM che ha sorpreso positivamente permettendo al titolo disalire del6% dopo la chiusura.

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