Una serie di dati macro americani peggiori del previsto (produzione industriale e vendite al dettaglio) sono stati sfruttati per vendere dopo giorni di rialzi soprattutto sui mercati europei: a Wall Street l'indice SP500 ha perso l'1,56% finendo sui minimi della giornata (grafico in basso), ma le perdite più ampie sono state del DowJones a causa della discesa dei titoli bancari, che si presume risentiranno negativamente della congiutura più debole: JPMorrgan ha perso il 3% e Bank of America il 2,23%, mentre Wells Fargo ha ceduto l'1,68%.
Tra i principali titoli tecnologici Tesla è stato il peggiore a -2,08% seguito da Microsoft a -1,89% e NVIDIA a -1,84%, ma Google ha ceduto solo lo 0,19% e Apple lo 0,55%.
I dati macro deboli hanno fatto scattare le vendite anche sul pertrolio WTI che è tornato sotto i 79 dollari al barile dal massimo fatto segnare ieri sopra quota 82 dollari e ne hanno risentito i titoli energetici con Exxon Mobil in ribasso del 2,05% e Chevron dell'1,81%.
Da notare come i mercati europei continuino a sovraperformare quello americano, con gli indici che hanno chiuso ieri invariati e oggi perdono solo mezzo punto percentuale. I mercati asiatici hanno invece chiuso contrastati, con Tokyo in ribasso dell'1,44% e Hong Kong dello 0,11% mentre Seul ha guadagnaot mezzo punto percentuale.
Sul mercato dei cambi si rafforza lo Yen a 128,20 e l'Euro apre questa mattina a 1,0820.
I mercati obbligazionari superano i massimi di dicembre con il TBond a 132,65 e il rendimento del Treasury decennale che scende a 3,35%.
Dal fronte macro oggi si attendono i permessi di costruzione negli USA di dicembre e le minute dell'ultima riunione della BCE, mentre prosegue la stagione delle trimestrali: oggi avremo quella di American Airlines, e Procter & Gamble prima dell'apertura del mercato, e quella di Netflix dopo la chiusura.