17/09/2020

I mercati azionari reagiscono negativamente alla Fed

La Federal Reserve non ha annunciato nuove misure di stimolo monetario e Wall Street ha reagito negativamente perdendo mezzo punto percentuale (grafico a destra), ma i futures sugli indci hanno perso un altro punto dopo la chiusura.

La banca centrale americana ha annunciato che i tassi rimarranno vicini allo zero sino al 2023 e ha dichiarato che si attende una contrazione del PIL del 3,7% nel 2020, la metà della previsione precedente, ma ha abbassato le stime di crescita per il 2021 e il 2022 al 4% e al 3% rispettivamente.  In aumento la stima per l’inflazione all’1,2% a fine anno da 0,8% in termini di deflatore della spese dei consumatori PCE.

L’assenza di nuovi stimoli monetari è stata quindi sfruttata per qualche presa di beneficio concentrata sui tecnologici, con la Apple il ribasso del 3% e Amazon del 2,47%.  Facebook perde il 3,27% e Microsft l’1,79% a 205 dollari.

 

Sale invece il settore energetico grazie al recupero del petrolio WTI sopra ai 40 dollari al barile dopo l’annuncio di una contrazione delle scorte americane e la  Exxon Mobil guadagna il 4,25% a 37,81. 

Sale marginalmente anche il settore bancario nonostante il mercato obbligazionario sia rimasto fermo dopo la Fed, con il rendimento del decennale fermo a 0,68%.

 

Si rafforza poi il dollaro contro tutte le valute fuorché lo yen che si rafforza a 105,00.  L’euro scende sotto quota 1,1800.

 

I mercati asiatici seguono il mercato americano con perdite intorno al mezzo punto percentuale per i principali mercati, con l’eccezione di Seul che perde l’1,22%.

Dal fronte macro si segnala il dato delle vendite al dettaglio USA di agosto inferiore alle attese, mentre oggi si attende il dato finale dell’inflazione dell’area euro di agosto e, nel pomeriggio, il dato delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione USA.

 

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