Sono tornate le prese di beneficio sui titoli tecnologici e ieri Wall Street ha perso il 2,45% finendo a 3829 punti (grafico a destra) mentre il Nasdaq ha perso un punto in più a causa delle perdite dei principali cinque titoli tecnologici: Apple perde il 3,47%, Google e Amazon il 3,2%, Facebook il 3,6% e Microsoft il 2,46%. Tesla lascia sul campo l’8%.
Viene citato il rialzo dei rendimenti obbligazionari come causa che ha scatenato le prese di beneficio e in effetti i Treasury decennale ieri ha toccato l’1,6% e oggi tratta a 1,47%, mentre il Bund è risalito a –0,25%, ma il TBond recupera due punti dai minimi di ieri e il contratto di giugno apre oggi a 159 punti.
Particolarmente ampi le perdite dei mercati azionari asiatici, con Tokyo che chiude a –4%, Hong Kong a –3,55% e Seul a –2,8%, mentre i mercati europei aprono in ribasso di un punto percentuale.
Ieri le prese di beneficio hanno interessato anche il settore petrolifero, con Exxon Mobil che perde l’1,66% e Chevron lo 0,93% nonostante il greggio WTI intorno ai 63 dollari al barile, e quello bancario, con JPMorgan in ribasso dell’1,36% e Citigroup dell’1,73%.
Perde terreno l’euro che torna a 1,2150 dopo aver toccato un massimo ieri a 1,2250.
Dal fronte macro si attendono oggi due dati americani importanti: i redditi e la spesa dei consumatori di gennaio, con l’indice dei prezzi seguito dalla banca centrale, e l’indice della fiducia dei consumatori di febbraio calcolato dall’Università del Michigan, ma in questo caso si tratta della revisione della stima preliminare.