I mercati azionari aprono la settimana in ribasso, ma i rialzi di novembre sono tra i più ampi della storia.
Wall Street venerdì ha chiuso in rialzo dello 0,24% se guardiamo all’indice SP500 (grafico a destra), al centro della trading range della giornata e su un nuovo massimo storico. Più ampio il movimento del Nasdaq grazie al +0,48% della Apple che chiude a 116,59 dollari, al + 0,63% di Microsoft a 214,23 e soprattutto al +1,3% di Google che sale a 1787 dollari. Facebook sale dello 0,8% a 277,81.
Da notare poi il +2% della Tesla a 585 dollari per una capitalizzazione di 555 miliardi: il titolo entrerà nell’indice SP500 in dicembre e gli ETF devono quindi comprarla indipendentemente dal prezzo.
In ribasso dello 0,66% JPMorgan Chase a 121,22 dollari ed Exxon Mobil dell’1,52% a 40,19 dollari.
Nuovo massimo del mese anche per l'indice europeo Stoxx50, che rimane però sotto ai massimi di inizio anno (grafico in basso).
II mercati asiatici chiudono oggi con ampie perdite; Seul è la peggiore a -1,6% con HHong Kong a -1,8% mentre Tokyo perde lo 0,79%. Il futures sull'SP500 perde lo 0,4%.
Da notare la divergenza dei mercati azionari con quelli obbligazionari: nonostante il rialzo di Wall Street venerdì è salito anche il mercato dei Treasurys, con il TBond che ha chiuso quasi a 174 punti e il rendimento del decennale che scende a 0,84%. I mercati azionari guardano all’arrivo di un vaccino anti-virus già nelle prossime settimane, mentre quelli obbligazionari evidentemente ritengono che la congiuntura non ripartirà velocemente e che le banche centrali continueranno a comprare titoli ad oltranza.
In ulteriore ribasso il dollaro, che sembra inversamente correlato al mercato azionari e l’euro si avvicina al massimo degli ultimi due anni a 1,200.
Il petrolio WTI ha chiuso venerdì a 45,5 dollari al barile, sui massimi degli ultimi mesi, a sua volta scommettendo sulla ripresa della domanda in attesa della riunione di oggi e domani dell'OPEC+ che include i principali paesi produttori Russia inclusa.
Dal fronte dati macro oggi si attende il tasso di inflazione dei singoli paesi dell’area euro di novembre in attesa di quello global di domani di Eurostat, mentre nel pomeriggio avremo il dato delle vendite delle case esistenti negli Stati Uniti per il mese di ottobre.