Analisi

Ieri hanno chiuso in territorio positivi tutti e tre i principali indici americani recuperando interamente le perdite di inizio settimana in assenza di notizie particolarmente positive dal fronte sanitario, ma siamo in un bull market e gli investitori hanno imparato a comprare qualsiasi correzione. Ieri l'indice SP500 ha chiuso a +0,18% avvicinandosi ai massimi storici (grafico a destra), con una notevole divergenza settoriale: i tecnologici hanno chiuso positivamente mentre hanno perso terreno gli energetici e i titoli finanziari.
Le notizie dal fronte macro non sono state positive in quanto sono aumentate le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti a 419 mila unità , a questo è dipeso dalla riduzione dei sussidi in vari stati americani, un trend che continuerà nei prossimi mesi.
Il rendimento del Treasury decennale è sceso leggermente a 1,27% ma la reazione dei principali titoli bancari è stata piuttosto ampia con perdite intorno all'1,3% per Citigroup, JPMorgan e Bank of America.
Hanno perso terreno i titoli energetici nonostante il petrolio WTI abbia toccato i 72 dollari al barile dai 65 di ìmartedì: Chevron ha perso un punto percentuale a 98,82 ed Exxon Mobil l'1,13%.
I principali titoli tecnologci hanno chiuso positivamente con l'esclusione di Tesla che ha perso lo 0,94%. Il migliore è stato Microsoft a +1,69% seguito da Amazon a +1,48% come Facebook.
I mercati asiatici hanno chiuso contrastati, con Tokyo chiusa per festività, Hong Kong in ribasso dell'1,1% e Seul e Taiwan appena sopra la parità. I futures sugli indici americani guadagnano un altro 0,3% dopo la chiusura.
Nessuna novità dalla BCE dopo la riunione di luglio, con nessun annuncio di riduzione degli acquisti di titoli obbligazionari per i prossimi trimestri. L'euro si è indebolito a 1,1780.
L'attenzione degli investitori oggi è puntata sui risultati dei survey della Markit sulla congiuntura di luglio nei vari paesi europei e negli Stati Uniti.