27/01/2022

KraneShares: il mercato delle A-Shares nel 2022

KraneShares: il mercato delle A-Shares nel 2022

 

Le A-shares cinesi hanno iniziato molto bene il 2021 e hanno continuato a crescere indisturbate nonostante il clamore provocato dalla regolamentazione in Cina e i timori di un aumento dell’inflazione negli Stati Uniti. Mentre la Cina si riprendeva dalla pandemia, i settori dei beni di consumo, dell’healthcare e tecnologico hanno performato bene. Il contesto politico per le A-shares è stato molto favorevole, in particolare per quelle della clean technology. Tuttavia, l’intensificarsi della regolamentazione durante l’estate, il passo falso di Evergrande e i problemi energetici hanno finito per pesare sul mercato delle A-shares, che ha così ritracciato buona parte del rialzo, pur andando comunque molto meglio dei titoli cinesi offshore. 

Storicamente un contesto macroeconomico positivo ha determinato buone performance per le A-shares, che continuano a essere detenute in misura limitata all’interno dei portafogli sia dagli investitori nazionali sia da quelli esteri.

Per gli investitori cinesi, gli investimenti immobiliari costituiscono la maggior parte degli asset[1] all’interno di un portafoglio tipo. Per quelli internazionali invece, le restrizioni all’accesso e la bassa inclusione delle A-shares negli indici globali limitano la possibilità di aumentare le allocazioni.

In Cina oltre il 62%[2] delle famiglie residenti nei centri urbani ha investito nel settore immobiliare, rispetto al 23% degli USA e il 36% del Giappone[3]. Crediamo che i problemi di Evergrande si tradurranno, direttamente o indirettamente, in un dirottamento degli investimenti immobiliari verso il mercato delle A-shares, e che il giro di vite sull’immobiliare sposti il meccanismo di creazione della ricchezza verso i mercati dei capitali.

 

Nel novembre del 2021, la China Securities Regulatory Commission (CSRC) ha dato il via libera alla quotazione dei futures sulle A-Shares alla borsa di Hong Kong, un passo avanti significativo che aumenta le probabilità che nel 2022 ci sia una maggiore inclusione delle A-shares negli indici globali. Una delle principali preoccupazioni per MSCI per procedere in tal senso, infatti, era l’esistenza di un derivato sulle A-shares, che permettesse agli investitori internazionali di gestire i rischi connessi alle azioni domestiche. Inoltre, nel 2021 la pressione sulle azioni cinesi offshore ha favorito le azioni quotate nella Cina continentale e le ha rese più popolari tra gli investitori stranieri, come indicato dai flussi record sulla piattaforma di stock connect Northbound che permette di accedere ai listini di Shanghai e Shenzen attraverso la borsa di Hong Kong. Tuttavia, nel 2022, il contesto politico teso negli Stati Uniti nell’anno delle elezioni potrebbe agire come fattore contrario a questo trend.

Nel 2022 i profitti delle A-Shares cinesi dovrebbero crescere del 17%[4], mentre i ricavi dovrebbero aumentare del 13%[5]. La discesa dell'indice dei prezzi alla produzione (PPI) ridurrà la pressione sui costi delle aziende cinesi e di conseguenza nel corso dell’anno si potrà vedere un rialzo dei margini. Le valutazioni rimangono interessanti sul mercato delle A-shares, in linea con la media di lungo termine. Tuttavia, il rapporto tra P/E e tasso di crescita (PEG) è vicino a 1[6], valore da considerarsi conveniente soprattutto rispetto alle azioni statunitensi.

 

[1] Goldman Sachs August 2021

[2] Goldman Sachs August 2021

[3] Goldman Sachs August 2021

[4] Data from Bloomberg as of 11/30/2021.

[5] Data from Bloomberg as of 11/30/2021.

[6] Bloomberg New Energy Finance (BNEF) 12/1/2021.

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