01/07/2025

Asset Allocation Luglio 2025

Il primo semestre si è concluso positivamente per i mercati azionari e per Wall Street in particolare, ma lo scenario di fondo non muta.

Il rapporto rischio/rendimento dei mercati azionari è chiaramente sfavorevole essendo peggiorato il quadro macro e aumentati i rischi geopolitici ed è quindi consigliabile mantenere un'esposizione azionaria ridotta.  I rendimenti obbligazionari USA sono poi ridiscesi e ora appaiono meno interessanti del mese scorso.

Per l'asset allocation c'è da aggiungere solo che l'ampio ribasso del dollaro da inizio anno, che gli analisti credono debba continuare, dovrebbe essere vicino al termine e dovrebbe iniziare una fase rialzista di lungo termine.

I MERCATI OBBLIGAZIONARI 

I rendimenti obbligazionari hanno chiuso il semestre in ribasso con il rendimento del Treasury decennale al 4,26% contro il 4,56% di inizio anno (grafico a destra).  L’inflazione USA di maggio è salita al 2,4% dal 2,3% di aprile e l’indice dei prezzi Core del report della spesa dei consumatori dello stesso mese è salito al 2,7%.  La Federal Reserve continua ad  attendersi un aumento delle pressioni inflazionistiche a causa dei dazi sulle importazioni, ma non è in grado di prevedere se sarà un fenomeno una tantum e meno, e quindi è cauta nell’annunciare tagli dei tassi nella seconda metà del 2025: il mercato sconta due riduzioni di un quarto di punto l’una.

E’ difficile attendersi ulteriori discese dei rendimenti a lungo termine in assenza di un significativo rallentamento dell’economia americana, ma nemmeno un loro aumento, e pertanto è probabile che nei mesi estivi i rendimenti non si scostino significativamente dai livelli attuali. 

Da notare invece il trend leggermente rialzista dei rendimenti europei e tedeschi in particolare: quello del Bund decennale chiude  il semestre a 2,58% dal 2,43% di inizio anno: pesano le aspettative di un aumento della spesa pubblica europea per infrastrutture e spesa militare.  I rendimenti dei decennali italiani sono scesi però di dieci centesimi da inizio anno finendo al 3,49%.

Le prospettive di lungo termine per i mercati obbligazionari sono negative essendo probabile una crisi del debito, ma non nel breve termine, e non ci attendiamo movimenti significativi  in un senso o nell’altro.

I MERCATI AZIONARI 

Il primo semestre si è concluso positivamente per i mercati azionari e per Wall Street in particolare: l'indice SP500 ha esteso il recupero del mese precedente per chiudere a 6204 punti, nuovo massimo storico, e del 5% sopra i livelli di inizio anno (grafico in basso). Più cauti i mercati europei con il Dax che ha perso in giugno, ma è comunque in rialzo del 20% circa di inizio anno. Le small caps appaiono invece più deboli e il Russell 2000 perde il 5% da inizio anno.

I mercati scontano la fine degli scontri commerciali e iniziano a guardare a un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve in luglio e un altro entro fine anno.

Lo scenario di fondo non cambia però rispetto a quello del mese precedente:

Le valutazione dei mercati in termini di rapporto P/E rimangono elevate sia in termini assoluti che rispetto ai rendimenti dei mercati obbligazionari, e il rapporto rischio/rendimento rimane sfavorevole giustificando una maggiore prudenza di quella che vediamo ora sui mercati.

Gli investitori stanno sottovalutando una crisi del settore bancario americano e i rischi geopolitici sia in medio oriente che a Taiwan. Sembrano non considerare che la situazione del sistema americani è peggiore di quella del 2007: quasi il 40% delle 5000 banche americane ha un'esposizione sul settore immobiliare commerciale superiore al 300% del capitale. Per non parlare dell'esposizione sul settore dei prestiti personali e dello Shadow Banking.

Mr. Market sembra essere riuscito a convincere gli investitori che ha situazione è tornata alla normalità dopo l'ampia correzione di inizio aprile e che il rischio di nuovi ribassi è minimo, ma non è così.”

Da aggiungere solo che l'ampio ribasso del dollaro da inizio anno, che gli analisti credono debba continuare, dovrebbe essere vicino al termine e dovrebbe iniziare una fase rialzista di lungo termine.

 

 

 

 

 

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