I mercati azionari hanno fatto segnare nuovi massimi dell’anno in agosto con l’SP500 che ha guadagnato il 2% circa e Milano quasi il 3%, ma Parigi e Francoforte hanno chiuso in leggero ribasso.
Praticamente invariati i mercati obbligazionari.
Lo scenario di base rimane quello del mese precedente: “Sono sempre più estremi i livelli di ipercomprato dei Wall Street e i segnali di euforia speculativa mentre il rapporto rischio/rendimento rimane sfavorevole ai mercati azionari. E' quindi consigliabile mantenere un'asset allocation prudente nonostante manchino ancora chiari segnali di inversione del trend rialzista di lungo termine: i livelli da monitorare per l'SP500 sono chiari.”
MERCATI OBBLIGAZIONARI
E' proseguita anche in agosto la fase laterale dei rendimenti a 10 anni con movimenti molto ridotti: quello del Bund ha chiuso al 2,72% mentre quello del Treasury è sceso leggermente al 4,23% (grafico in basso). Il BTP decennale ha chiuso in marginale ribasso con il rendimento al 3,61% nonostante il dato negativo della crescita del PIL nel secondo trimestre a -0,1% sul trimestre precedente.
Lo scenario rimane favorevole ai mercati obbligazionari con una congiuntura globale in rallentamento e pressioni inflazionistiche stabili nonostante i dazi americani. Venerdì è uscito il PCE Core statunitense come previsto a +0,3% mensile e 2,9% tendenziale. L’inflazione nell’area Euro è stabile al 2%.
La Federal Reserve dovrebbe ridurre i tassi di un quarto di punto in settembre, e in assenza di sorprese dal fronte dell’inflazione dovrebbe ripetersi in dicembre. I rendimenti a lungo termine dovrebbero scendere leggermente negli USA, a meno che si rafforzi l’impatto dei dazi sui prezzi al consumo.
MERCATI AZIONARI
Il mese di agosto ha visto Wall Street far segnare nuovi massimi, mentre i mercati europei sono stati più cauti a parte Milano che ha guadagnato il 3% circa.
Da notare il +6% del Russell 2000 dei titoli a minore capitalizzazione, mentre i titoli maggiori come NVIDIA e Microsoft hanno chiuso il mese in ribasso. Il 31% dei titoli che compongono questo indice sono però di aziende in perdita, e il rialzo dell’indice è un ulteriore segnale del livello di speculazione presente sui mercati azionari.
Le valutazioni in termini di P/E, Price/Book Value e capitalizzazione su GDP sono sui massimi storici e pertanto è consigliabile mantenere un’esposizione modesta sui mercati azionari, anche a costo di perdere l’opportunità di ulteriori rialzi.
I livelli da seguire per l’SP500 sono chiari: al momento mancano ancora segnali di inversione del trend rialzista e i due livelli da seguire sono 6343 e 6212: una chiusura sotto quest’area sarebbe un forte segnale ribassista (grafico in basso).