COMGEST: Mercato giapponese - interessante per gli investitori globali alla ricerca di diversificazione

{{ $t('Data') }}: {{ $tDate(article.date) }}
{{ $t(article.tipology.selectedTipology) }}
{{ $t('Categoria') }}: {{ $t(article.category.text) }}

A cura di Richard Kaye, Portfolio Manager del fondo Comgest Growth Japan di Comgest

 

La Federal Reserve ha avviato il suo ciclo di tagli dei tassi di interesse, mentre, la Bank of Japan ha nuovamente deciso di non modificare la propria politica monetaria. Quella che viene comunemente chiamata la tendenza “Value” del mercato giapponese è risultata correlata ai rendimenti dei Treasury statunitensi sin dal periodo Covid, registrando quindi il suo momento di maggiore forza tra il 2021 e il 2023. Sebbene stia ancora sovraperformando da inizio anno, ha recentemente mostrato segnali di indebolimento, anche in seguito all’ultima decisione della Federal Reserve. 

Nel frattempo, Nvidia ha annunciato un importante investimento in Intel, seguendo altri investimenti simili da parte di SoftBank e del governo statunitense. Tali investimenti dovrebbero sostenere la spesa in semiconduttori di Intel, particolarmente focalizzata – maggiore rispetto ad altre aziende del settore – su processi miniaturizzati. A nostro avviso, questa tendenza contribuisce a mitigare la posizione dominante di TSMC e rafforza il potere di determinazione dei prezzi dei fornitori di apparecchiature per semiconduttori. I titoli legati ai semiconduttori– con Lasertec come esempio più emblematico – hanno beneficiato di entrambe queste dinamiche. 

Guardando avanti, con l’elezione del nuovo leader del Partito Liberal Democratico al governo del Giappone, si rinnova l’attenzione verso le riforme amministrative, la crescita, la difesa e il rilancio demografico. Prevediamo che questi temi mettano in luce i punti di forza delle aziende giapponesi, molte delle quali stanno già trasformando il modo in cui opera il Paese – grazie a innovazioni nel commercio al dettaglio, nell’energia e nell’efficienza dei processi – oltre a sostenere la crescita della classe media asiatica. 

Nel campo dei marchi giapponesi in espansione in Asia, Pan Pacific International Holdings – proprietaria del marchio Don Quijote – ha spiegato la sua crescita dei profitti attraverso un approccio innovativo al merchandising, una catena di fornitura ampia, una gestione efficace dell’inventario a livello di punto vendita e un solido sistema di fidelizzazione della clientela. Si tratta di temi che continuano a generare crescita in Giappone e che ora supportano anche l’espansione all’estero.

Nel tema del “Cambiamento del Giappone”, Orix ha parlato della crescita dei propri utili derivante dalle sue attività principali, tra cui consulenza alle piccole imprese, leasing di attrezzature, leasing aeronautico ed energie rinnovabili. La varietà di temi disponibili nel mercato giapponese resta significativa e, a nostro avviso, i recenti trimestri hanno distorto i flussi di capitale allontanandoli da questi settori, a causa della forte concentrazione su titoli legati allo “yen debole”.

Stiamo inoltre identificando opportunità oltre i temi legati ai semiconduttori – che restano forti, per la chiara domanda finale – ma anche grazie alle competenze uniche delle aziende, come Lasertec, specializzata nell’ispezione dei photoblank.

Il titolo SoftBank è stato sostenuto dalla forte performance e dalle aspettative su ARM, di cui possiede una partecipazione del 90%, e dalla sua esposizione a OpenAI. A lungo termine, riteniamo che SoftBank sia stata ampiamente sottovalutata dal mercato e che meriti una rivalutazione, anche qualora ciò non avvenga per i motivi attuali.

Il titolo Daifuku ha reagito positivamente ai solidi risultati trimestrali, trainati soprattutto da ordini record legati alla domanda di robot per la movimentazione dei wafer da parte di TSMC.

Anche il titolo Hoya ha beneficiato dei segnali sempre più forti relativi agli investimenti nel processo di miniaturizzazione dell’industria dei semiconduttori, grazie alla sua esposizione ai materiali per litografia photoblank.

Il titolo GMO Payment Gateway ha sofferto dopo l’annuncio dei risultati, nonostante la crescita dell’utile operativo di quasi il 20% su base annua. Il calo sembra legato alla preoccupazione degli investitori per la possibile perdita imminente del cliente NTT Docomo. La società ha spiegato bene l’impatto e riteniamo che la sua crescita continuerà, grazie alla quota significativa già conquistata nel mercato giapponese delle transazioni cashless, in forte espansione.

La profondità e ampiezza del mercato giapponese – una volta esauriti gli effetti distorsivi dello yen debole e della rotazione “Value” – lo rendono particolarmente interessante per gli investitori globali alla ricerca di diversificazione rispetto agli Stati Uniti. Sebbene permangano incertezze legate alla politica monetaria e al ciclo elettorale, il dialogo con il management delle aziende ci dà fiducia nella capacità delle imprese di generare rendimenti superiori alla media, anche in un contesto globale.

Riteniamo che, con l’attenuarsi della tendenza “Value” e la normalizzazione dello yen che porterà a un calo degli utili complessivi in Giappone, la crescita costante degli utili delle aziende con motori endogeni tornerà al centro dell’attenzione del mercato.

 

 

{{ tag }}