A cura di Greg Sharenow, Managing Director, Portfolio Manager di PIMCO
Il recente rally dell'oro ha catturato l'attenzione degli investitori, con prezzi che hanno raggiunto massimi storici nonostante un contesto di mercato generalmente propenso al rischio. Questa dinamica, in cui un asset tradizionalmente considerato un bene rifugio si apprezza insieme alle azioni e al credito, riflette una confluenza di forze strutturali e cicliche che stanno ridefinendo il ruolo dell'oro nei portafogli globali.
Sebbene le quotazioni dell’oro siano certamente elevate in termini reali rispetto agli ultimi 50 anni, la tripletta costituita dalla forte domanda di asset reali da parte degli investitori globali a seguito delle recenti pressioni inflazionistiche, dal forte interesse delle banche centrali a diversificare gli asset e coprirsi dall'incertezza geopolitica, e dal ritorno della domanda fisica come strumento di sicurezza finanziaria dopo i sequestri di asset del 2022, suggerisce che il futuro dei prezzi dell'oro rimanga brillante. A nostro avviso, un potenziale rialzo del prezzo dell'oro superiore al 10% nei prossimi 12 mesi è del tutto plausibile.
Da un punto di vista geopolitico, l'oro è sempre più utilizzato come riserva strategica. Il sequestro delle riserve valutarie russe nel 2022 ha segnato una svolta, spingendo le banche centrali, in particolare nei mercati emergenti, a riconsiderare l’esposizione agli asset denominati in dollari. Questo cambiamento ha accelerato la domanda di oro come riserva di valore politicamente neutrale, soprattutto tra i Paesi sovrani che cercano di proteggersi dal rischio di sanzioni e dalla volatilità valutaria.
Parallelamente, gli individui con un patrimonio netto molto elevato e gli investitori istituzionali hanno rivalutato i vantaggi della diversificazione dell'oro. Lo shock inflazionistico globale del 2022 ha messo in luce le vulnerabilità dei portafogli sottopesati in attività reali. Gli investitori dei mercati emergenti, in particolare, hanno subito l’impatto della svalutazione valutaria e di prospettive economiche limitate, rafforzando la necessità di esposizioni sensibili all'inflazione. La bassa correlazione dell'oro con le azioni e la sua storica resilienza durante i periodi inflazionistici ne hanno sostenuto l'inclusione come copertura strategica.
In particolare, l'oro è stato l'asset con la migliore performance in questo decennio, mentre gli indici delle materie prime hanno registrato rendimenti elevati a una cifra. Entrambi hanno fornito il tipo di diversificazione e protezione dall'inflazione che la teoria economica prevede in periodi di inflazione elevata.
Tuttavia, le valutazioni dell'oro meritano un'attenta analisi. Il metallo ha significativamente sovraperformato i tradizionali punti di riferimento valutativi, come i rendimenti reali. In contesti in cui i tassi reali offrono 170-200 punti base e le obbligazioni nominali rendono il 6-7%, aumenta il costo opportunità di detenere asset privi di rendimento, come l'oro. Sebbene i flussi, in particolare quelli provenienti dalle banche centrali e dagli ETF, abbiano sostenuto la dinamica dei prezzi, l'attuale premio appare elevato rispetto alle norme storiche. Al contrario, gli indici generali delle materie prime continuano a presentare un valore relativo interessante, rendendoli un'opzione interessante per gli investitori che cercano un'esposizione diversificata agli asset reali.
La volatilità rimane un fattore di rilievo per gli investitori. La volatilità realizzata dell'oro è salita a circa il 17-18%, sostanzialmente in linea con i mercati azionari. Sebbene ciò possa destare preoccupazione, è importante contestualizzarla all'interno di un quadro di portafoglio più ampio. Nell'ambito di un'allocazione diversificata, l'oro può migliorare i rendimenti corretti per il rischio e offrire stabilità nei periodi di incertezza macroeconomica.
Il contesto di mercato aggiunge complessità. Con le azioni vicine ai massimi storici e gli spread creditizi compressi, il rally dell'oro può sembrare controintuitivo. Tuttavia, le condizioni globali della liquidità, sostenute dall'espansione fiscale e dalla politica monetaria accomodante, hanno supportato i prezzi degli asset in generale. In questo scenario, l'oro ha beneficiato non solo della domanda geopolitica, ma anche della rotazione del capitale verso gli asset reali.
In prospettiva, gli investitori dovrebbero considerare il ruolo dell'oro all'interno di un'allocazione diversificata e sensibile all'inflazione. Sebbene siano possibili correzioni a breve termine, i fattori strutturali che determinano la domanda rimangono intatti. Un approccio bilanciato, che combini l'oro con un'esposizione più ampia alle materie prime, può contribuire a mitigare il rischio inflazionistico e a migliorare la resilienza del portafoglio.
Noi di PIMCO continuiamo a monitorare l'evoluzione del panorama macroeconomico e a valutarne le implicazioni per gli asset reali. La performance dell'oro sottolinea l'importanza della diversificazione strategica, in particolare in un contesto caratterizzato da incertezza geopolitica, cambiamenti dei regimi monetari e evoluzione del comportamento degli investitori.