Goldman Sachs: offerta titoli dei G10, elevata, ma non più in aumento

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L’offerta netta di titoli di Stato nel 2026 rimarrà elevata secondo gli standard storici.
nei paesi del G4 anche l’anno prossimo, a causa degli alti disavanzi fiscali e, in alcuni casi, del quantitative tightening (QT). Tuttavia, il ritmo di crescita del free float (l’ammontare di titoli detenuti dal pubblico) in rapporto al PIL probabilmente rallenterà.

  • Ciò dovrebbe essere particolarmente evidente negli Stati Uniti, grazie all’avvio degli acquisti di T-bill da parte della Fed e a un quadro dei disavanzi relativamente stabile, ma anche nel Regno Unito e nell’area euro nel complesso, dove un aumento dell’emissione tedesca sarà bilanciato da disavanzi più contenuti nell’Europa meridionale. L’eccezione è il Giappone, dove l’offerta netta è destinata a crescere in modo significativo, a causa della combinazione tra espansione fiscale e QT continuo da parte della BOJ; ci aspettiamo che il free float cresca di circa il 6% del PIL il prossimo anno.

  • Ci aspettiamo una certa divergenza nelle prospettive della durata media ponderata (WAM) delle nuove emissioni all’interno del G4. Negli Stati Uniti, e in parte in Giappone, le emissioni tenderanno probabilmente verso scadenze più brevi. Al contrario, sebbene nel Regno Unito la WAM delle emissioni difficilmente aumenterà, riteniamo che le modifiche mirate a ridurre la durata media delle nuove emissioni britanniche siano ormai in gran parte completate. Gli emittenti europei hanno ancora margini per ridurre la WAM, ma eventuali cambiamenti saranno probabilmente graduali.

  • La politica di QT rappresenta un elemento di differenziazione tra i mercati. La riduzione del bilancio della banca centrale si concluderà presto negli Stati Uniti, ma ci aspettiamo che il QT prosegua nell’area dell’Euro, nel Regno Unito e in Giappone. Tra le banche centrali minori del G10, la Bank of Canada e la Riksbank sono probabilmente più avanti nei loro processi di QT, mentre la Reserve Bank of Australia e la Reserve Bank of New Zealand sembrano avere ancora strada da fare.

  • Le prospettive divergenti per l’offerta avranno ripercussioni sulla valutazione relativa tra obbligazioni e swap. Il contesto appare più favorevole per gli Stati Uniti — dove le modifiche previste alla regolamentazione bancaria e la riduzione dei rischi di finanziamento potrebbero rappresentare fattori di sostegno agli spread — e per il Regno Unito, dove i premi per il rischio restano elevati, lasciando spazio a un possibile restringimento. Al contrario, lo scenario dell’offerta è meno favorevole per gli spread in Germania e Giappone, sebbene ci aspettiamo che il ritmo di restringimento sia graduale in entrambi i mercati, poiché i prezzi attuali in parte già riflettono l’aumento previsto dell’offerta.

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