Dopo aver registrato un andamento debole in estate, le emissioni investment grade statunitensi hanno segnato una ripresa dell’attività a settembre e ottobre guidata dalle mega cap tecnologiche, in particolare Meta Platforms e Alphabet. Il Bond Bulletin di questa settimana analizza gli effetti della recente ondata di emissioni nel settore tecnologico sugli investitori obbligazionari statunitensi.
FONDAMENTALI
Le spese in conto capitale sono state consistenti nell’era dell’intelligenza artificiale. Quest’anno, le principali aziende tecnologiche, come Alphabet e Meta, hanno programmato di spendere USD 400 miliardi in infrastrutture per l’intelligenza artificiale. Ultimamente, i colossi della tecnologia hanno iniziato a rivolgersi ai mercati obbligazionari per soddisfare il proprio fabbisogno finanziario. Dopo il collocamento privato da 27 miliardi di dollari legato alla joint venture per il data center Hyperion emesso il mese scorso, la vendita di obbligazioni multi-tranche da USD 30 miliardi di Meta a fine ottobre ha segnato il primo importante ritorno sui mercati pubblici del credito dal 2022. Questa emissione di obbligazioni di alta qualità, la quinta per dimensioni della storia, è stata accolta con grande interesse dagli operatori su tutte le scadenze, con un portafoglio ordini di quasi USD 125 miliardi, il più grande mai registrato. Nel contempo anche Alphabet è tornata sul mercato con un’emissione da USD 25 miliardi, collocata sia negli Stati Uniti che in Europa. Queste operazioni, realizzate a poche settimane dall’emissione da USD 18 miliardi di Oracle a settembre, evidenziano un tema più ampio: l’intelligenza artificiale ha costi elevati. Tuttavia, nonostante le notevoli dimensioni delle emissioni, va sottolineato che queste aziende continuano ad avere complessivamente fondamentali solidi. Ad esempio, considerando anche le nuove emissioni, riteniamo che nel bilancio di Meta la liquidità superi il debito, con un indebitamento lordo che permane basso, a circa 0,5x (stime degli analisti del credito di J.P. Morgan Asset Management). Inoltre, le prospettive di crescita dei ricavi e degli utili delle “Big Tech” appaiono tuttora estremamente positive.
VALUTAZIONI QUANTITATIVE
Nelle ultime settimane, l’aumento delle emissioni da parte di emittenti di alta qualità, con una maggiore preferenza per scadenze più lunghe rispetto al passato, ha contribuito all’ampliamento dello spread nel mercato Investment Grade statunitense. Lo spread rettificato per le opzioni dell’indice ICE BofA US Corporate Bond è aumentato di 9 punti base dal 19 settembre (al 4 novembre 2025). Sia Meta che Alphabet sono emittenti che vantano un merito creditizio “AA”, poco abituati a finanziarsi sul mercato Investment Grade. Le loro operazioni hanno ampliato gli spread secondari e sono state accompagnate da nuove emissioni con premi interessanti. Data la dimensione degli ordini e la performance successiva (che si riduce rispetto a quanto offerto all’emissione), riteniamo che questo aggiustamento rifletta uno squilibrio temporaneo tra domanda e offerta. Sarà comunque interessante vedere come andranno le cose il prossimo anno, in quanto è probabile che questi emittenti torneranno a rifinanziarsi sui mercati del credito societario, continuando a creare opportunità di valore relativo all’interno dei portafogli di obbligazioni societarie a gestione attiva.
FATTORI TECNICI
I fattori tecnici sono passati da un sostegno netto a un equilibrio più bilanciato. Insieme ad altre emissioni tecnologiche, l’operazione di Meta (compresa la joint-venture) e quella di Alphabet hanno reso ottobre un mese da record. Al momento, le stime sull’offerta netta di titoli Investment Grade hanno superato quelle iniziali riguardanti i livelli del quarto trimestre, nonostante ci si aspettasse un minore livello di emissioni nette su base annua. Sebbene di solito un elevato volume di emissioni penalizzi gli spread nel breve periodo, la domanda continua ad essere solida. Gli afflussi di fondi provenienti da investitori locali si sono stabilizzati e gli acquirenti esteri continuano a trovare remunerativi i titoli ad alta qualità denominati in Dollari statunitensi, soprattutto alla luce dei differenziali di rendimento globali. In base alle nostre stime, le scorte degli intermediari rimarranno in territorio negativo e le nuove emissioni continueranno ad avere quotazioni efficienti, con ordini che superano di gran lunga le disponibilità. Nel complesso, riteniamo che il quadro tecnico continui ad essere positivo: l’offerta netta è superiore alle stime iniziali formulate per il quarto trimestre, ma l’interesse degli investitori rimane abbastanza forte da compensare le pressioni di breve termine.

COSA SIGNIFICA PER GLI INVESTITORI OBBLIGAZIONARI?
Il ritorno delle mega cap tecnologiche sul mercato primario evidenzia la profondità del credito Investment Grade statunitense e la fiducia che gli investitori ripongono nel mercato. Sebbene la maggiore offerta abbia ampliato gli spread, i fondamentali continuano ad essere solidi. L’allargamento degli spread offre quindi l’opportunità di incrementare l’esposizione nei confronti di emittenti di alta qualità, con valutazioni progressivamente migliori rispetto a quelle rilevate nei mesi scorsi. La selettività, però, rimane fondamentale. Concentrarsi su emittenti con bilanci solidi e flussi di cassa prevedibili, come le mega e large cap tecnologiche, è un modo interessante per mantenere una posizione difensiva senza rinunciare al rendimento. In sintesi, la recente correzione rappresenta un aggiustamento, non un deterioramento: un contesto positivo per gli investitori pazienti che puntano sul credito Investment Grade statunitense.