Ogni settimana raccogliamo le analisi più significative pubblicate dalle principali case di gestione internazionali. L’obiettivo è offrire una panoramica sintetica e ragionata delle view di mercato più interessanti, così da fornire ai nostri lettori spunti utili per interpretare le dinamiche economiche e finanziarie in corso.
La view di S&P sul settore bancario globale rimane stabile, con un ampio mantenimento dei rating previsto per il 2026. Al 31 ottobre 2025, l’85% degli outlook sui rating bancari era stabile. Pur prevedendo che il settore sappia adattarsi adeguatamente a eventuali impatti secondari derivanti dall’aumento dei dazi commerciali globali e dai conflitti regionali, i rischi per lo scenario di base di S&P restano orientati al ribasso.
Per molti investitori la priorità non è più l'apprezzamento del capitale ma avere una fonte di reddito stabile. Di conseguenza, la diversificazione e il carry (reddito da cedole) sono fondamentali. Gli investitori apprezzano i rendimenti stabili offerti dalle obbligazioni, soprattutto quando sono accompagnati da una volatilità controllata, e in questo senso il debito dei mercati emergenti (EMD) rappresenta un'ottima fonte di diversificazione.
I dati tecnici rimangono molto solidi nel settore del credito e questo ha determinato un restringimento degli spread obbligazionari. Inoltre, i dati deboli sul mercato del lavoro hanno alimentato le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed), sostenendo gli asset di rischio. Attualmente i mercati sembrano insensibili alle notizie negative, come lo shutdown del governo statunitense o il rischio politico francese. Ciò ha fatto sì che gli spread creditizi siano ai minimi storici e le azioni ai massimi storici. Gli spread creditizi sono stati sostenuti dai forti afflussi nel credito e gli spread attuali suggeriscono che è necessaria una certa cautela.
Ci aspettiamo che le azioni globali offrano solidi rendimenti a lungo termine, nonostante le valutazioni elevate. La nostra previsione, pari al 7,7% annuo (in USD), si colloca vicino alla mediana storica, sostenuta da fattori strutturali come la crescita nominale, la redditività e le distribuzioni agli azionisti.
I dividendi globali hanno raggiunto il record di 518,7 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2025, con un aumento del 6,2% su base annua (a/a) in termini di fatturato; la crescita dei dividendi core è stata del 6,1%.