MERCATI OBBLIGAZIONARI
La scorsa settimana è proseguita la fase di shut down del governo federale americano e quindi gli unici dati macro sono arrivati dal settore privato: l'indice della fiducia dei consumatori calcolato dall'Università del Michigan era quello più rilevante e ha mostrato come previsto una marginale flessione in ottobre rispetto al mese precedente.
Fortunatamente è arrivato l'annuncio di Trump di dazi al 100% dal primo novembre sulle esportazioni cinesi venerdì pomeriggio a movimentare un po' i mercati e quello dei Treasurys ha reagito positivamente alla veloce correzione di Wall Street, con il rendimento del decennale che ha chiuso la giornata e la settimana a 4,05% (grafico in basso). In discesa anche i rendimenti europei con il BTP decennale a 3,49% e quello del Bund a 2,63%.
Un fattore che potrebbe frenare una ulteriore discesa dei rendimenti a lungo termine è il rialzo di quelli giapponesi: il JGB a 30 anni ha chiuso la settimana a 3,21%, nuovo massimo storico (grafico in basso), e c'è il rischio che i rendimenti più interessanti dei JGB richiamino l'interesse degli investitori giapponesi che storicamente sono stati pesantemente esposti sul mercato dei Treasurys alla caccia di rendimenti più elevati.
MERCATI AZIONARI
L'ampia correzione di venerdì ha eliminato un mese di rialzi degli indici americani con l'indice SP500 che ha chiuso a 5552 punti, in ribasso di quasi il 2% dal venerdì precedente (grafico in basso).
La giornata di venerdì ha visto particolarmtene penalizzati i principali titoli tecnologici con NVIDIA che ha perso il 4,89% e Amaxon e Tesla circa il 5%.
Hanno chiuso in territorio negativo anche gli indici europei con il DAX che è finito sui minimi della settimana dopo aver fatto segnare un nuovo massimo storico (grafico in basso).
Nonostante la correzione di venerdì i mercati non hanno ancora rotto al ribasso alcun supporto e pertanto non ci sono ancora elementi per giustificare aspettative di una inversione del trend rialzista nonostante le valutazioni elevate e lo scenario macro sfavorevole.
Questa settimana entra nel vivo la stagione delle trimestrali con quelle di JPMorgan, Wells Fargo, Goldman Sachs, Citigroup e Johnson & Johnson martedì prima dell'apertura. Mecoledì avremo quelle di ASML, Morgan Stanley e Bank of America, giovedì quelle di Taiwan Semiconductors e Nestlè e venerdì quella di American Express.
Dal fronte macro avremo martedì il dato dell'inflazione di settembre nei vari paesi dell'Eurozona, ma si tratta della stima finale. Non è chiaro se mercoledì avremo il dato dell'inflazione USA di settembre e se venerdì finalmente avremo quello della diccupazione , cosa al momento improbabile.
RIASSUMENDO
La correzione di venerdì di Wall Street a seguito dell'annuncio di Trump di nuovi dazi al 100% sulle importazioni dalla Cina non ha violato sinora alcun supporto e vedremo se proseguirà nel corso di questa settimana, caratterizzata dall'inizio della stagione delle trimestrali con quelle delle principali banche statunitensi.