A cura di Martin Van Vliet, Global Macro Strategist di Robeco
Da maggio abbiamo previsto che un indebolimento del mercato del lavoro avrebbe spinto la Fed a riprendere il ciclo di allentamento monetario, riportando infine la politica monetaria a un orientamento neutrale nonostante i rischi di inflazione persistenti. Finora, questo scenario si sta concretizzando come previsto.
Certo, alla fine di ottobre il presidente Powell ha sottolineato che un ulteriore taglio dei tassi nella riunione di dicembre è “tutt’altro che scontato”, evidenziando al contempo che i rischi di inflazione rimangono orientati al rialzo. Tuttavia, Powell ha anche osservato che la politica monetaria è ancora considerata “moderatamente restrittiva”, il che, a nostro avviso, lascia aperta la porta a un ulteriore allentamento.
Quindi, anche se la Fed decidesse di fare una pausa a dicembre, è improbabile che il ciclo di allentamento sia giunto al termine. Il nostro scenario di base continua a prevedere un tasso di riferimento terminale compreso tra il 2,75% e il 3,00%. Tale livello potrebbe essere raggiunto nella prima metà del 2026 se le condizioni del mercato del lavoro non dovessero migliorare, oppure più tardi, dopo l'insediamento del nuovo presidente della Fed nel maggio 2026.
Assegniamo una probabilità del 25% a uno scenario recessivo, che giustificherebbe tagli più consistenti dei tassi. Invece, assegniamo anche una probabilità del 30% a uno scenario in cui si verificherebbe solo un ulteriore allentamento limitato qualora l'inflazione si rivelasse più persistente e l'economia riprendesse slancio. Considerando questi scenari, la nostra previsione ponderata in base alla probabilità per il tasso dei Fed fund è leggermente inferiore a quanto prezzato dal mercato.
Figura 2 – Tre scenari per la Fed fino a settembre 2026 (%)

Fonte: Bloomberg, Robeco 14 novembre 2025